Luca Zaia e Attilio Fontana rilanciano la candidatura italiana alle Olimpiadi invernali del 2026 dopo lo stop di Giorgetti. «Arrivati a questo punto è impensabile...
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ZAIA NON MOLLA: «CI SIA UNA FALANGE MACEDONE CON LA LOMBARDIA»
«Sarà abbandonato il tridente, mia creatura, ma adesso ci sia una falange macedone con la Lombardia»: Luca Zaia, presidente del Veneto non molla dopo la dichiarazione del Governo sulla fine della proposta che univa Torino, Milano e Cortina nella candidatura alle Olimpiadi invernali. «Prendo atto - prosegue Zaia - del gran lavoro che ha fatto Giorgetti e lo ringrazio perché ci ha messo l'anima. Le lettere dei colleghi? Le ho viste, ma mi fermo qui». Il governatore veneto aggiunge: «Questa esperienza non va buttata via: ci sono due dossier e credo che basti fare, e vada fatto, un semplice collage, in un contesto internazionale in cui ci sono altre tre candidature e dove spero che ci sarà anche l'Italia con Cortina e Milano».
«Spero infatti che il Governo valuti l'opzione di una candidatura a due - dice Zaia - perché altri hanno altre opportunità, ma per noi c'è solo la neve e quindi la candidatura alle Olimpiadi invernali è irrinunciabile. Giorgetti sa bene che mollare non è nel vocabolario dei veneti, che non a caso, sul mare, hanno sempre portato avanti il motto "duri i banchi". E abbiamo sempre detto che, se ci fosse stato un epilogo negativo, noi non ci saremmo tirati indietro di un millimetro».
Riguardo alla collaborazione con la Lombardia, Zaia spiega di aver sentito il collega Fontana. «Prendo atto che il nostro partner è la Lombardia - sottolinea - e chiediamo ufficialmente a Governo e Coni di prendere in considerazione l'idea di portare avanti la nostra sfida.
Il Gazzettino