Offese alla vigilessa, assolto ex portiere del Venezia: doveva andare dalla figlia in ospedale

Offese alla vigilessa, assolto ex portiere del Venezia: doveva andare dalla figlia in ospedale
Assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste. Si è concluso così, ieri mattina, il processo a carico dell'ex portiere del Calcio Venezia,...

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Assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste. Si è concluso così, ieri mattina, il processo a carico dell'ex portiere del Calcio Venezia, Giuseppe Aprea, finito sotto accusa per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. La sentenza è stata emessa dal giudice penale di Venezia, a conclusione di un dibattimento iniziato nel dicembre del 2017: la stessa Procura aveva sollecitato l'assoluzione. L'episodio finito sotto accusa è avvenuto a Mestre il 3 ottobre  2010 ed è stato denunciato da una vigilessa, in servizio nel corpo di Polizia locale, la quale aveva fermato il calciatore contestandogli di trovarsi in auto contromano lungo via Pascoli ed elevandogli una contravvenzione. Ad Aprea veniva addebitato di aver offeso la vigilessa alla presenza di più persone, minacciandola: «ma va in c... che c... fai! chi c... sei! mi devi delle spiegazioni! chi c... sei! ho la bambina che sta male, vado in ospedale, ti porto il certificato e poi vedrai cosa ti faccio!».

La difesa ha dimostrato che non aveva opposto alcuna resistenza, ma semplicemente aveva fretta di recarsi in ospedale per prestare assistenza alla figlia.
Aprea, 42 anni originario di Napoli, ha difeso la porta del Venezia tra il 2007 e il 2009, per poi passare a Spezia, Lecco, Arzanese, Matera e Ancona. Attualmente si dedica all'attività di insegnamento in una scuola per portieri.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino