Feltre, insulti ai vigili sui social: "leone da tastiera" risarcisce 13 agenti e loro donano tutto in beneficenza

La vicenda risale al 20 febbraio 2021, quando lo scatto che ritraeva la vettura della polizia locale parcheggiata in centro a Feltre diventò virale

Il maxi-assegno con il risarcimento del leone da tastiera donato dai vigili
FELTRE - Il leone da tastiera che insultò gli agenti della Polizia Locale di Feltre su Facebook risarcisce tutti per evitare il processo e i vigili donano in beneficenza il...

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FELTRE - Il leone da tastiera che insultò gli agenti della Polizia Locale di Feltre su Facebook risarcisce tutti per evitare il processo e i vigili donano in beneficenza il ricavato. La consegna del maxi-assegno è avvenuta ieri al comando dei vigili a Feltre: la somma totale di 1.570 euro è stata donata all’Associazione “Amici di San Patrignano” di Lavis (Trento) che si occupa di persone che hanno incontrato la tossicodipendenza. Il denaro è stato corrisposto dal 62enne di Santa Giustina che si era ritrovato a processo dopo un accordo transattivo.



I FATTI
La vicenda risale al 20 febbraio 2021, quando lo scatto che ritraeva la vettura della polizia municipale parcheggiata in via Tezze in centro a Feltre diventa virale finendo sul profilo Facebook “Sei di Feltre se...”. Molti commentano, ma Walter Fraccaro, 62enne di Santa Giustina, si spinge troppo oltre e fa un post al veleno in cui scrive: «Loro lo possono fare, mentre noi cittadini saremo già morti. Sono dei pezzi di m...a.». Un post che la polizia locale di Feltre ha deciso di non ignorare.

I 13 vigili (Rudolf Alban, Graziano Zabot, Linda Pescini, Luigi Masocco, Renzo Dalla Sega, Andrea Ragona, Gianfranco Venzon, Edi Gazzi, Alessandra Pauletti, Giuseppe Raffone, Antonio Scopel, Mauro Tiribelli e Angela Bettega) hanno sporto querela, portando l’uomo in Tribunale a Belluno con l’accusa di diffamazione aggravata. «È chiaramente rivolto a tutto il personale della polizia municipale della cittadina - dice la Procura nell’accusa - e visionato dai soggetti iscritti come amici nel profilo Facebook dell’indagato». L’uomo, finito di fronte al giudice, ha in seguito deciso di evitare il processo trovando un accordo di conciliazione con gli agenti del comando di Polizia Locale di Feltre che lo avevano denunciato e che hanno quindi ritirato la querela. 

LA DONAZIONE 
Gli agenti hanno deciso di comune accordo di devolvere la somma ricevuta a titolo di risarcimento, pari a 1.570 euro, all’Associazione “Amici di San Patrignano”, che ha sede a Lavis, in provincia di Trento, e si occupa del sostegno e del recupero terapeutico delle persone che hanno incontrato la tossicodipendenza. L’associazione opera dal 2005 in Trentino e Alto Adige, ma anche in Primiero e nel Feltrino, nell’affiancare le persone che lottano con problemi di dipendenza, sia nel percorso preparatorio all’ingresso nella comunità di San Patrignano, che nel reinserimento sociale dopo la loro uscita. 

LA CERIMONIA 


Ieri mattina quindi, presso il comando in via Gaggia, la consegna della cifra nelle mani della presidente dell’associazione Carla Pallaoro e del direttore Maurizio Folgheraiter, alla presenza anche del sindaco di Feltre Viviana Fusaro e dell’assessore Alberto Curto. «Questa donazione - ha detto tra l’altro la presidente dell’associazione Carla Pallaoro -, è per noi particolarmente importante, poiché la nostra attività è quasi integralmente autofinanziata. Il nostro impegno è molto ampio, perché si estende anche alle famiglie delle persone in cura, oltre che agli incontri che gestiamo con alcuni detenuti presso le carceri di Trento, Bolzano e Verona. In questi 18 anni di attività sono circa 200 le famiglie che si sono avvicinate al nostro mondo per ottenere aiuto e accompagnamento ad affrontare un problema che riguarda sempre di più, purtroppo, anche la fascia dei giovani e giovanissimi». L’associazione “Amici di San Patrignano”, sarà venerdì 24 marzo a Fonzaso per una serata di sensibilizzazione e informazione sulla propria attività. Il sindaco Fusaro aggiunge che: «Sono estremante felice del gesto dei nostri agenti sia per la decisione di devolvere la cifra ricevuta come risarcimento in beneficenza, sia per la scelta dell’associazione destinataria, impegnata da quasi 20 anni in un ambito estremamente difficile e delicato come quello della tossicodipendenza».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino