I tifosi urlano "scimmione" all'avversario, multa alla società dopo la partita

Chioggia, sospesa la pena accessoria della disputa a porte chiuse perchè si tratta della prima infrazione

CALCIO Terza categoria, offese razziste, multa alla società
CHIOGGIA  L’epiteto “scimmione” rivolto, dal pubblico, ad alcuni giocatori di colore della squadra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CHIOGGIA 

L’epiteto “scimmione” rivolto, dal pubblico, ad alcuni giocatori di colore della squadra ospite. Per questa ragione il Borgo San Giovanni è stato sanzionato per responsabilità oggettiva con un’ammenda di 160 euro. La società di Chioggia, che milita nel girone di Padova del campionato di Terza categoria, si è dichiarata del tutto estranea a questa vicenda preannunciando ricorso. Ma così, intanto, ha deliberato il giudice sportivo, ieri, sulla base del referto arbitrale. La partita al centro dell’attenzione, per presunti insulti razzisti è quella di Coppa del 22 marzo scorso Borgo San Giovanni - Redentore, conclusasi con il risultato di 3-1 per il Redentore. 
IL REFERTO
Alcuni giocatori ospiti, secondo il referto arbitrale, sarebbero stati oggetto di insulti razziali, da parte di presunti tifosi, uno in particolare durante l’uscita dal campo per una sostituzione, gli altri al termine della gara. Per tali comportamenti da parte del pubblico è prevista anche la disputa di una o più partite a porte chiuse. In questo caso, però, trattandosi per il Borgo San Giovanni, della prima sanzione, questo provvedimento è stato sospeso. Se, nel periodo di un anno questa situazione dovesse ripetersi di nuovo la sanzione verrebbe applicata con l’aggravante di una recidiva. Tutto si è chiuso con una “semplice” ammenda e nessun’altra conseguenza. Ma l’accusa di atteggiamenti razzisti non va giù al Borgo San Giovanni che, attraverso le parole del suo direttore sportivo, e vicepresidente della società, Denis Vianelli, ha annunciato immediatamente ricorso.
IL RICORSO

«Abbiamo letto anche noi il comunicato e siamo rimasti di stucco, dispiaciuti e contrariati - attacca Vianelli - come società non solo ci dissociamo dalle presunte frasi razziste che sarebbero state pronunciate, ma ribadiamo la nostra totale e completa estraneità al riguardo. Se mai qualcuno avesse detto quelle cose, sicuramente non si tratta di persone che si trovavano all’interno dei nostri spazi e dell’impianto sportivo in nostra gestione. Il campo di gioco è recintato e all’esterno c’è un parco pubblico. Non possiamo essere considerati responsabili noi, nè avere un controllo, se qualcuno dice qualcosa». Il Borgo andrà fino in fondo per dimostrare l’estraneità del club ai fatti che sono stati attribuiti, come responsabilità oggettiva. «Noi non abbiamo tifosi - conclude Vianelli, fino allo scorso anno ci dedicavamo in via esclusiva al settore giovanile. Vogliamo tutelare il buon nome del nostro club». 
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino