Lavoro, oltre 8mila persone cercano un impiego nella Castellana. Più della metà sono donne

Lavoro in 8mila cercano un impiego nella Castellana
CASTELFRANCO (TREVISO)  - Oltre ottomila persone in cerca di lavoro nella Castellana: tanti, infatti, sono i cittadini che, al 30 giugno scorso, hanno presentato la...

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CASTELFRANCO (TREVISO)  - Oltre ottomila persone in cerca di lavoro nella Castellana: tanti, infatti, sono i cittadini che, al 30 giugno scorso, hanno presentato la propria dichiarazione di immediata disponibilità al centro per l'impiego che serve la città del Giorgione e il territorio circostante, per circa 140mila abitanti. A scattare la fotografia è un recente rapporto curato da Veneto Lavoro. Tra questo piccolo esercito, in realtà, i disoccupati veri e propri ammontano a 6.350. Rappresentano il 13,7% dell'intera platea provinciale. Una quota di fatto in linea con quella del comprensorio montebellunese (dove si registra il 14% del totale), con Vittorio Veneto e soprattutto Oderzo a valori inferiori (rispettivamente 10,7 e 6,8%), mentre a percentuali superiori si collocano Conegliano (17,45) e Treviso, che con il 37,4% fa la parte del leone, dovuta però al maggiore bacino di afferenza del centro per l'impiego. Dei cittadini castellani senza lavoro, più della metà (3.788) sono donne e circa uno su quattro (1.538) è straniero. A tale compagine vanno poi aggiunti (arrivando così agli oltre 8mila complessivi) 1.936 soggetti in sospensione: ovvero individui la cui dichiarazione di disponibilità, pur rimanendo in essere, ad esempio per ragioni di reddito, è momentaneamente sospesa perché gli interessati, alla data della rilevazione, risultavano avere un rapporto di lavoro, breve o temporaneo, aperto. In questa condizione, in tutta la Marca, si trovano poco meno di 15mila persone. Quelli relativi al Cpi di Castelfranco, dunque, costituiscono il 13,9% su scala provinciale. Anche in questo caso, la componente femminile è in netta maggioranza (1.110 unità), a fronte di 439 cittadini di nazionalità non italiana (poco più di un quinto). A livello veneto sono circa 274mila i disoccupati che, alla a metà dell'anno in corso, risultano iscritti ai Centri per l'impiego della regione, cui si sommano 110mila persone in sospensione, per un totale di 384mila soggetti disponibili.

La vicenda

Proprio dalla Castellana è emersa la vicenda di una donna che lamentava di aver dovuto rinunciare ad un'offerta di lavoro perché l'appuntamento per certificato di disoccupazione da parte del centro dell'impiego era stato fissato in ritardo e l'azienda interessata non aveva potuto aspettare. Nel ribadire l'invito a rivolgersi alla struttura per valutare ulteriori possibilità occupazionali e formative, Veneto Lavoro, l'ente che gestisce i centri, ha sottolineato come per simili casi esistano procedure d'urgenza, che consentono di ottenere la documentazione seduta stante o in pochissimo tempo. Senza contare che la dichiarazione di disponibilità, premessa allo status di disoccupazione, può essere anche presentata autonomamente all'Inps o all'Anpal (l'Agenzia nazionale per le politiche attive per il lavoro).

L'impegno

In generale, spiega Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro, gli sportelli a livello regionale attuano in media 500 convocazioni - in presenza fisica - di persone disoccupate al giorno, per l'assistenza nel percorso verso un nuovo impiego. L'appello a chi abbia perso l'occupazione è di rivolgersi al più presto ai servizi per l'impiego, in modo da essere pronto non appena emerga un'opportunità. «Secondo l'indagine Excelsior - spiega Barone -, in Veneto c'è una domanda importante di lavoro, tra le 40-50mila posizioni al mese, circa metà delle quali di difficile reperimento per ragioni demografiche e di competenze. Si registra però una discrepanza tra le stime dei fabbisogni e le offerte effettive: per questo l'invito alle aziende alla ricerca di lavoratori è di rivolgersi ai canali ufficiali, pubblici come appunto i Cpi, o privati come agenzie per il lavoro o piattaforme di recruiting».

 

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Il Gazzettino