Odori nauseabondi e frammenti che cadono dal cielo: parte l'esposto

Odori nauseabondi e frammenti che cadono dal cielo: parte l'esposto
TREBASELEGHE - Un esposto al Prefetto, al presidente della Provincia e al capo dipartimento Arpav perché dopo numerosi solleciti e incontri pubblici non si sa ancora nulla...

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TREBASELEGHE - Un esposto al Prefetto, al presidente della Provincia e al capo dipartimento Arpav perché dopo numerosi solleciti e incontri pubblici non si sa ancora nulla della causa degli odori nauseabondi e dei frammenti che cadono dal cielo e si appoggiano sui davanzali delle case nei dintorni della zona industriale del paese. Il presidente del comitato Celum Purum, Enrico Ragazzo, ha presentato un esposto alle massime autorità del territorio ed ha annunciato che lunedì invierà anche una denuncia alla Procura della Repubblica. La voglia di fare chiarezza tra i residenti della zona e la mancanza di notizie ufficiali sulle indagini da parte dell'amministrazione comunale (nonostante le promesse il sindaco Lorenzo Zanon, a detta dei componenti del comitato, non avrebbe ancora provveduto a conferire un incarico professionale ad un consulente di parte) hanno spinto i cittadini ad esporsi pubblicamente.


«Da mesi stiamo vivendo l'emergenza di emissioni odorigene acri, irritanti per occhi e gola, quotidianamente presenti a qualsiasi orario - spiega il presidente Ragazzo - il tutto associato a cadute di materiale polveroso e provenienti dalla zona industriale sud di Trebaseleghe ed in particolare da via Colombo, via Magellano e via Manetti. Questi odori erano presenti da anni, ma solo dalla fine di quest'estate hanno assunto una frequenza quotidiana ed un'intensità crescente e fastidiosa, tanto che come cittadini abbiamo iniziato a segnalare il problema agli uffici comunali competenti e alla polizia municipale.

Lo scorso 13 novembre - racconta Ragazzo - abbiamo chiesto e ottenuto di incontrare il sindaco Zanon per comprendere le misure poste in essere per fronteggiare e risolvere il problema. In quell'occasione si è appreso che Arpav era stata attivata e aveva disposto il posizionamento di due radielli: di fatto l'area di provenienza delle emissioni non era ancora stata localizzata». Sono stati i cittadini del posto ad indicare l'area da dove uscivano gli odori, una segnalazione verificata e confermata. «Lo scorso 23 novembre abbiamo partecipato ad una riunione con il sindaco e Claudio Gabrieli dell'Arpav. Avevamo chiesto di posizionare dei rilevatori più sofisticati, i canister, che hanno il vantaggio di aspirare l'aria direttamente, senza passaggi di fase. Avevamo altresì richiesto di procedere all'acquisizione delle autorizzazioni sulle immissioni di fumi in aria rilasciate dalla Provincia e di effettuare delle ispezioni dentro le aziende». 


Ad oggi, a più di tre mesi dalle segnalazioni, nessuna risposta dalle istituzioni finora interessate. «Non conosciamo lo stato delle indagini - gridano preoccupati i cittadini del comitato - né i risultati dei rilievi effettuati ma soprattutto notiamo l'assenza di urgenza nell'azione degli enti preposti nei confronti di una situazione che sembra non avere responsabili né soluzione. Il problema è più che mai presente: gli odori sono intollerabili, c'è un pericolo per la salute delle persone coinvolte e qualcuno dovrà pur far qualcosa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino