TREBASELEGHE - Un esposto al Prefetto, al presidente della Provincia e al capo dipartimento Arpav perché dopo numerosi solleciti e incontri pubblici non si sa ancora nulla...
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«Da mesi stiamo vivendo l'emergenza di emissioni odorigene acri, irritanti per occhi e gola, quotidianamente presenti a qualsiasi orario - spiega il presidente Ragazzo - il tutto associato a cadute di materiale polveroso e provenienti dalla zona industriale sud di Trebaseleghe ed in particolare da via Colombo, via Magellano e via Manetti. Questi odori erano presenti da anni, ma solo dalla fine di quest'estate hanno assunto una frequenza quotidiana ed un'intensità crescente e fastidiosa, tanto che come cittadini abbiamo iniziato a segnalare il problema agli uffici comunali competenti e alla polizia municipale.
Lo scorso 13 novembre - racconta Ragazzo - abbiamo chiesto e ottenuto di incontrare il sindaco Zanon per comprendere le misure poste in essere per fronteggiare e risolvere il problema. In quell'occasione si è appreso che Arpav era stata attivata e aveva disposto il posizionamento di due radielli: di fatto l'area di provenienza delle emissioni non era ancora stata localizzata». Sono stati i cittadini del posto ad indicare l'area da dove uscivano gli odori, una segnalazione verificata e confermata. «Lo scorso 23 novembre abbiamo partecipato ad una riunione con il sindaco e Claudio Gabrieli dell'Arpav. Avevamo chiesto di posizionare dei rilevatori più sofisticati, i canister, che hanno il vantaggio di aspirare l'aria direttamente, senza passaggi di fase. Avevamo altresì richiesto di procedere all'acquisizione delle autorizzazioni sulle immissioni di fumi in aria rilasciate dalla Provincia e di effettuare delle ispezioni dentro le aziende».
Ad oggi, a più di tre mesi dalle segnalazioni, nessuna risposta dalle istituzioni finora interessate. «Non conosciamo lo stato delle indagini - gridano preoccupati i cittadini del comitato - né i risultati dei rilievi effettuati ma soprattutto notiamo l'assenza di urgenza nell'azione degli enti preposti nei confronti di una situazione che sembra non avere responsabili né soluzione. Il problema è più che mai presente: gli odori sono intollerabili, c'è un pericolo per la salute delle persone coinvolte e qualcuno dovrà pur far qualcosa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino