VAJONT e MANIAGO (Pordenone) - Perseguita il vicino, gli uccide gli animali domestici - alcuni volatili - e finisce nei guai: l'insolito "stalker"...
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Si tratta di volatili di pregio, seguiti con cura e amore in voliere e in delle gabbie, sotto una tettoia, tutti regolarmente detenuti. Il proprietario aveva notato che alla base delle gabbie e delle voliere c'erano troppe piume e che le povere bestiole erano spesso agitate. Non era certo il gatto a spaventale e a ucciderle, come appureranno poi i militari dell'Arma. A terrorizzare letteralmente gli animali era il vicino, che ha fatto di tutto per farli morire di crepacuore; spaventandoli, li faceva agitare a tal punto da farli volare male, sbattendo le ali sulle gabbie; in questo modo molti uccelli si sono feriti gravemente e poi sono morti per quelle ferite.
Il danno? Oltre al dispiacere del loro padrone anche 3mila euro come valore dei volatili. Ma come faceva il vicino a spaventare gli uccelli? Con luci potenti improvvise, con proiettori flash, con una carabina ad aria compressa, fino a stremarli, a farli cadere morti. A seguito di una perquisizione eseguita a casa del 50enne, i carabinieri hanno rinvenuto la carabina, pronta all'uso, sistemata in un punto dell'abitazione da cui poteva sparare in "linea retta" verso le gabbie, vari proiettori e una miriade di oggetti del tutto simili a quelli trovati alla base delle voliere. Da lì la denuncia a piede libero dell'uomo per atti persecutori, uccisione di animali, detenzione abusiva di armi, omessa denuncia e omessa custodia di armi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino