Riparte l'occupazione, nel Veneziano la crescita più alta. Preoccupano i Neet: «Il 15,5% dei giovani non studia e non lavora»

Riparte l'occupazione, nel Veneziano la crescita più alta. Preoccupano i Neet: «Il 15,5% dei giovani non studia e non lavora»
VENEZIA - Dalle 95.171 assunzioni registrate nel 2020 si è passati alle 119.567 del 2021 fino alle 154.115 del 2022. Il presidente della Confartigianato Metropolitana...

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VENEZIA - Dalle 95.171 assunzioni registrate nel 2020 si è passati alle 119.567 del 2021 fino alle 154.115 del 2022. Il presidente della Confartigianato Metropolitana Imprese Città di Venezia Siro Martin: “Il nostro sistema economico ha tenuto ed ora c’è sempre più bisogno di mano d’opera. Preoccupa il fenomeno dei neet, che evidenzia criticità nella formazione, sia scolastica sia lavorativa e nella motivazione”

I dati

L’uscita progressiva dalla crisi e dal rischio collasso del nostro tessuto economico si vede anche dai numeri. Soprattutto da quelli delle assunzioni in provincia di Venezia, che dal 2020 a fine 2022 sono cresciute del + 61,9%, la variazione percentuale più alta in assoluto tra tutte le provincie del Veneto. A dirlo è l’ultima elaborazione dell’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto su dati Istat e Veneto Lavoro, che per quanto riguarda il veneziano parla di un crescendo importante negli ultimi 3 anni appena conclusi; dalle 95.171 assunzioni registrate nel 2020 si è passati alle 119.567 del 2021 fino alle 154.115 del 2022. “Si tratta di dati interessanti – commenta il presidente della Confartigianato Metropolitana Imprese Città di Venezia Siro Martin – che se da un lato confermano la resilienza dimostrata dalle nostre imprese in questi pesanti anni, dall’altro consolidano il trend di ripresa imboccato, che mette la nostra provincia in cima alla crescita percentuale delle assunzioni, confermando che lavoro ce ne è e che serve sempre più mano d’opera”. Guardando ai dati nelle altre provincie, infatti se qui tra i lavoratori assunti nel settore privato a tempo indeterminato, determinato e di apprendistato si sono superati i 154mila contratti nell’anno appena concluso, l’unica provincia che registra una performance assimilabile è quella di Verona che però sta sotto con 152mila, segue Padova con 89mila, Treviso con 86mila, Vicenza con 77mila e fanalini di coda Rovigo con 29mila e Belluno con 26mila assunzioni. “Dati analitici che calati nella realtà, da un lato evidenziano un’espansione delle posizioni occupazionali in costante crescita con le aziende “affamate” di mano d’opera – prosegue Martin - dall’altro però lo studio individua anche quali sono le criticità, e si tratta sopratutto della formazione, sia scolastica sia lavorativa e della motivazione”. Lo studio ha infatti fotografato anche il rapporto che c’è tra l'occupazione e titolo di studio conseguito, dal quale risulta che in provincia di Venezia nella forbice tra i 15enni e i 34enni, il 61% dei laureati ha un’occupazione stabile (a tempo determinato o indeterminato), che diventano il 57% per i diplomati e il 19,6% per chi ha la licenza media. Ma non solo, la percentuale dei Neet (acronimo dall’inglese che tradotto significa chi non lavora non studia e non cerca lavoro) tra i 15-19enni qui in provincia di Venezia è tra le più alte al 15,5% della popolazione in quell’età, superata solo da Rovigo con il 26,3% e Padova al 17%, seguono, dopo Venezia, Treviso con un 13,5%, Vicenza con un 11,9%, Belluno con l’11,8%, e Verona con il 9,5% di adolescenti nullafacenti.

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Il Gazzettino