La sindaca Coizzi: «Non ci sarà alcuna moschea a Occhiobello». Ma voci e polemiche restano

Fedeli in preghiera in una moschea
OCCHIOBELLO  - «Non ci sarà alcuna moschea a Occhiobello». A stroncare categoricamente le insistenti voci in circolazione in questi giorni nel comune...

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OCCHIOBELLO  - «Non ci sarà alcuna moschea a Occhiobello». A stroncare categoricamente le insistenti voci in circolazione in questi giorni nel comune rivierasco è la sindaca Sondra Coizzi. Voci spropositate rispetto alla realtà dei fatti sulle quali, però, visto che l’argomento si presta a strumentalizzazioni anche di tipo propagandistico, la sindaca interviene per fare chiarezza. 



“ATTIVITÀ CULTURALI”

Tutto parte da una comunicazione arrivata al Comune nelle scorse settimane: «Al Comune di Occhiobello è pervenuta, circa un mese fa – spiega Coizzi - la comunicazione dell’associazione culturale Al-Nour sull’intenzione di aprire anche a Occhiobello, oltre alle già esistenti di Ferrara, una sede per attività di tipo culturale come il proprio statuto prevede. Centri di questo genere sono presenti anche in diversi comuni del Polesine. Nella dichiarazione è esplicitamente espresso che non si tratta di un luogo di culto». La sede, prosegue la sindaca, «è stata individuata presso un piccolo locale privato, con relativo contratto d’affitto dove è presente già da molti anni una macelleria islamica, e non è un immobile comunale. Preciso che le voci circolanti su un’eventuale attivazione di un luogo di culto islamico nel Comune di Occhiobello, ad oggi, sono del tutto infondate, in quanto all’amministrazione comunale non è pervenuta nessuna richiesta. Un luogo di culto necessita di particolari autorizzazioni e strutture edilizie». 
Lo spazio scelto dall’associazione, invece, non possiede i requisiti del caso, La sede - secondo quanto riferisce Coizzi - sarà piuttosto un luogo di incontro e informazione. Una sorta di sportello, insomma, in cui, per esempio, i cittadini potranno aiutarsi tra loro ad orientarsi nella corretta compilazione di documenti e per altre attività di tipo culturale legate al mondo islamico. Nulla, insomma, a che vedere con le attività religiose che si svolgono in una moschea. 

VIGILANZA


Ad ogni modo, «il Comune vigila e vigilerà – assicura Coizzi - come di sua competenza e consuetudine, su ogni forma di attività eventualmente non conforme a quanto prescritto dalle normative, in collaborazione con Prefettura e forze dell’ordine, con cui è in costante contatto. Sarà monitorata e sanzionata l’eventualità di utilizzo di locali non conformemente a quanto dichiarato». 
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Il Gazzettino