Gli acquisti online? Adesso si fanno da casa e con gli occhiali hi tech

Gli acquisti online? Adesso si fanno da casa e con gli occhiali hi tech
PORDENONE - Vedere un oggetto a distanza con gli occhi di qualcun altro: ora è possibile grazie all'innovazione tutta pordenonese che mescola realtà aumentata e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PORDENONE - Vedere un oggetto a distanza con gli occhi di qualcun altro: ora è possibile grazie all'innovazione tutta pordenonese che mescola realtà aumentata e intelligenza artificiale, per - da un lato - valorizzare la presenza umana, dall'altro riuscire a sfruttare la multimedialità e la distanza. Ad esempio, immaginando di usare il telefonino, tablet o computer, per collegarci con un rivenditore e attraverso i suoi occhi passare in rassegna tutta la sua collezione di abiti o oggetti, segnalarglieli a distanza, persino zoomare, indicare i preferiti e magari già opzionarli per l'acquisto.


LA NUOVA REALTÀ

Una tecnologia innovativa nata all'interno di Tempestive, azienda pordenonese guidata da Massimo Alessandro Santin, Paolo Santin, Diego Visentin e Renzo Ciot, con 2 milioni di fatturato e 22 anni di vita, negli ultimi 9 insediata al Polo Tecnologico di Pordenone. Un'impresa orientata all'innovazione che ha lanciato Reamplia, un software che unisce l'innovazione della realtà aumentata a quella dell'intelligenza artificiale IoT, ovvero l'internet delle cose. Vale a dire un'applicazione informatica che viene collegata a degli occhiali trasparenti (realizzati da Epson): nel momento in cui un venditore o negoziante indossa questi occhiali, ciò che lui vede nello spazio fisico viene visto anche dal suo interlocutore a distanza, perché si tratta di collegamenti individuali.


INTERAZIONE

Mantenendo dunque la possibilità di interagire. Ad esempio zoomare sull'immagine o con la penna virtuale circondare l'oggetto che ci interessa. Il venditore a quel punto sugli occhiali vedrà cosa gli viene chiesto, vedendo le immagini virtuali dell'occhiale sovrapposte alle realtà fisica dello spazio in cui si muove. O ancora, immaginando di inserire nel contesto dei codici QR (ad esempio nel cartellino di un vestito), quando questo viene inquadrato da chi indossa gli occhiali, dà vita a delle schede informative che vengono proposte nei monitor a distanza. Un universo inimmaginabile che apre a commistioni tra realtà vera, realtà virtuale, realtà aumentata, in cui il personal shopper pur rimanendo una persona vera e fisica, aumenta nel virtuale. A questo si aggiunge il cosiddetto internet delle cose, ovvero dispositivi di intelligenza artificiale che sostituiscono avvisi o alert, per poi attivare comandi o semplicemente informazioni.


GLI ALTRI SETTORI

Non solo commercianti e rivenditori, l'innovativo software può essere applicato a ogni segmento: un cuoco che guida un eventuale appassionato in una ricetta, o una visita personalizzata in una galleria museale. Senza contare il settore primario per cui è nato il dispositivo, ossia monitorare ed eventualmente guidare a distanza l'assistenza tecnica, manutenzione, revisione e riparazione in ogni settore industriale.


RIPARAZIONI E ASSISTENZA

Il tecnico si collega e in diretta riceve assistenza qualificata su impianti o macchine che a loro volta attraverso IoT sono in grado di fare una prima valutazione dell'intervento. Il tutto nell'ottica di mantenere le mani libere. «Abbiamo creato il software inizialmente per l'assistenza remota, poi applicandolo alla vendita, soprattutto in un momento in cui il commercio si deve reinventare - spiega Paolo Santin -; il prossimo futuro però sarà quello della servitizzazione», ovvero il fatto di vendere non più la macchina che svolge un compito, bensì direttamente il servizio o l'effetto di quella macchina.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino