Occhialeria, la crescita rallenta ma il settore affronta bene la crisi

Lorraine Berton di Confindustria
BELLUNO - Servono per vederci meglio. È innegabile. Ma servono anche per tenere alta l'economia di Belluno. Piccolo gioiello del made in Italy, proiettato sui mercati...

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BELLUNO - Servono per vederci meglio. È innegabile. Ma servono anche per tenere alta l'economia di Belluno. Piccolo gioiello del made in Italy, proiettato sui mercati globali e con le radici (il cuore e la mente) ancorati alla valle del Piave. Gli occhiali sono l'anima forte della cultura d'impresa del Bellunese, di quella «che va a velocità doppia e sa resistere a tutte le crisi». Non ha dubbi Lorraine Berton. Del resto, a dar ragione alla presidente di Sipao (Sezione industriali produttori di articoli ottici, di Confindustria Belluno Dolomiti) ci pensano i dati. Con tanto di numeri che continuano a crescere.


Nel 2015 ad esempio l'occhialeria ha visto crescere le vendite di oltre 10 punti percentuali, ha creato quasi 900 posti di lavoro e ha rappresentato il 73% dell'export bellunese. Negli ultimi dieci anni (altro dato significativo) le esportazioni del prodotto occhiale sono cresciute del 131%. Ma i mercati sono legati alle vicende politiche e all'andamento dell'economia. «Non è sempre facile leggere la situazione globalizzata. Ma l'occhiale ha sempre affrontato bene le varie crisi che si sono succedute. In questo momento forse la crescita è più lenta, ma continua. Dopo anni di crescita a doppia cifra, assistiamo ad un assestamento. Non certo ad una regressione. Potrebbe stare meglio ma chi fa impresa ha bisogno di essere supportato dalla politica». 



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Il Gazzettino