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TREVISO - Cinquanta corse saltate. Nell'ultimo periodo Mom aveva tappato i buchi riuscendo quasi ad azzerare le tratte non garantite. Con l'entrata in vigore dell'obbligo vaccinale anti-Covid per i lavoratori over50, però, ieri, 15 febbraio, sono rimasti fermi una cinquantina di mezzi, tra autobus e corriere. «Abbiamo registrato l'assenza di 85 autisti su 460 - allarga le braccia il presidente Giacomo Colladon - tra questi, 27 sono senza Green Pass: 18 over50, per i quali è scattato l'obbligo, e 9 con meno di 50 anni che possono lavorare con il tampone negativo ma che ieri non si sono visti. La legge consente a questi ultimi di fare sostanzialmente quello che vogliono». Il quadro è completato da 12 lavoratori di ditte private a loro volta senza Green Pass, altri 17 dipendenti in permesso e 29 in malattia. Mom ha fatto i salti mortali per ridurre i disservizi al minimo. Sono stati messi alla guida di bus e corriere tutti i lavoratori in possesso delle necessarie abilitazioni: oltre agli straordinari degli autisti rimasti in servizio, ci sono meccanici, impiegati, controllori e così via. Non si può andare avanti a lungo in queste condizioni. «Un meccanico dovrebbe fare il meccanico e seguire le manutenzioni sottolinea il presidente altrimenti va a finire che tra un po' dovremo anche confrontarci con il problema dei mezzi che si rompono».
IL RECLUTAMENTO
La società è corsa ai ripari assumendo 15 nuovi autisti.
COSTI LIEVITATI
Come le altre aziende, anche Mom deve fare i conti con il caro-carburante. Gli aumenti hanno fatto lievitare la spesa di oltre 1,1 milioni di euro. L'uscita per il metano è raddoppiata: da 350mila a 700mila euro. E quella per il gasolio ha già registrato un rincaro di 760mila euro, su un totale di 6,5 milioni all'anno. «Ma non aumenteremo il costo di biglietti e abbonamenti assicura Colladon le famiglie non hanno bisogno di altre spese. Se non verranno trovate soluzioni diverse, chiuderemo il bilancio in perdita. Non si possono fare miracoli».
A SUSEGANA
Anche all'Electrolux di Susegana non sono mancate le difficoltà legate all'entrata in vigore dell'obbligo vaccinale per gli over50. Sono alcune decine i dipendenti non in regola con il Green Pass. Tra questi, un gruppetto di lavoratori ieri mattina si è presentato comunque davanti ai cancelli dello stabilimento. Ma l'azienda non ha fatto entrare chi non aveva la necessaria certificazione verde. «Alcuni lavoratori sono arrivati senza Green Pass perché non si sono vaccinati e non hanno preso il Covid, formula, questa ultima, spesso usata per risolvere il problema - fa il punto Augustin Breda, esponente delle Rsu dell'Electrolux - hanno registrato la risposta negativa avuta in portineria e se ne sono andati». Non ci sono state provocazioni. Il rifiuto formale dell'azienda ad aprire le porte a chi era senza Green pass rafforzato ora verrà probabilmente usato per avviare delle azioni legali. Ieri, intanto, nello stesso stabilimento Electrolux è andato in scena uno sciopero di un'ora e mezza su tutti i turni proprio contro l'obbligo vaccinale per gli over50. «Contro la discriminazione che toglie reddito ai lavoratori - mette in chiaro Breda - si tratta di una norma sproporzionata e ingiustificata, non rispettosa dell'ordinamento del nostro Paese. Non si capisce poi perché debba riguardare solo i lavoratori». E adesso è già partita l'organizzazione di una manifestazione per chiedere un adeguamento degli stipendi, anche temporaneo, per far fronte al costante aumento dei costi a carico delle famiglie.
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Il Gazzettino