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ROVIGO - Da diversi anni ormai la presenza della nutria rappresenta una seria minaccia alla sicurezza idraulica del territorio e di questo i primi a preoccuparsi sono i Consorzi di bonifica. L'Adige Po, che comprende un territorio dell'Alto, Medio e parte del Basso Polesine, con 1.700 chilometri di rete idraulica, si sta impegnando per combattere contro questo animale che provoca danni agli argini e alle sponde di fiumi e canali che per la loro gestione, manutenzione e riparazione, comporta una spesa di oltre 150mila euro annui. La giunta regionale, il 3 agosto 2021, ha previsto il trappolaggio delle nutrie e ora, grazie al contributo previsto dal Piano regionale di controllo della nutria per il 2023, il Consorzio dispone di 50 gabbie, munite di codice identificativo, da distribuire all'utenza interessata.
Quali danni provoca la nutria
La nutria è un mammifero roditore che possiede un'elevata capacità dispersiva, caratteristica che assieme ad altri fattori favorenti come la presenza del fitto reticolo idrografico che attraversa la provincia, la mancanza di avversità naturali ivi compresa l'assenza di predatori, il favorevole clima caldo umido, la buona disponibilità alimentare e l'elevato tasso riproduttivo (circa 14 piccoli per femmina), ha facilitato l'incontrollata diffusione e l'aumento della consistenza delle comunità alloctone della specie. Le nutrie scavano nicchie, cunicoli e gallerie sotterranee lunghe diversi metri, che creano voragini negli argini e nelle sponde, con conseguente pericolo di crolli di questi o franamenti. La prassi da seguire per l'assegnazione delle gabbie e l'informativa utile sono pubblicate sul sito web istituzionale del Consorzio, alla pagina www.adigepo.it. Il contenimento delle nutrie, oltre a esorcizzare rischi idraulici, mira alla tutela delle produzioni colturali, alla salvaguardia della biodiversità degli habitat acquatici poiché la proliferazione incontrollata della specie compromette la nidificazione e l'alimentazione di numerose specie di uccelli, poi si prevengono rischi sanitari, poiché sono potenziali vettori di agenti patogeni pericolosi per l'uomo.
Il Gazzettino