TRIESTE - Sono settantamila nel solo Friuli Venezia Giulia. E vanno sterminate, secondo le pubbliche istituzioni, poiché rappresentano una minaccia molto seria alla...
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La Giunta regionale ha approvato un piano triennale di eradicamento, eufemismo tecnico, per perseguire il risultato di una progressiva ma drastica riduzione degli esemplari. Con sistemi ben codificati e definiti eutanasici.
Leggiamo il piano regionale: vietato in forma imperativa l'uso di veleni in genere e per roditori in particolare, vietato del pari qualsiasi sistema non selettivo. «La cattura in vivo tramite gabbie-trappola rappresenta il metodo preferenziale in virtù della rispondenza a requisiti di buona selettività, efficacia e ridotto disturbo che ne consentono l'utilizzo in tutti i periodi dell'anno e in tutti i territori interessati dalla presenza di nutrie».
Già, ma chi è autorizzato a tali catture? Il Corpo forestale regionale, le guardie comunali munite di licenza di caccia, ma anche operatori non cacciatori appositamente addestrati e autorizzati se non già abilitati dalle Province, nonché gli agricoltori «nelle aziende agricole in proprietà o in conduzione» o da collaboratori di loro fiducia. In parchi e riserve naturali possono agire anche i guardaparco.
Ma come va ammazzato il castorino? Semplice: a colpi di fucile. Per essere precisi, impiegando un «fucile con canna ad anima liscia», ma è anche consentito sparare con «arma da fuoco con canna ad anima liscia di piccolo calibro (tipo flobert)», oppure con «dispositivi ad aria compressa con potenza non superiore a 7,5 Joul e calibro pari a 4,5 per i quali non sono richiesti porto d'armi e licenza per l'esercizio venatorio».
Naturalmente il trasporto delle armi da casa al luogo della cattura è consentito soltanto a ....
Il Gazzettino