Nuovo ospedale a Pordenone, gare bloccate. I tempi si allungano, rischia ritardi fino a 6 mesi

La burocrazia mette a rischio la regolare apertura della struttura: ci sono da acquistare gran parte delle apparecchiature sanitarie, tre Tac, due Risonanze ed altro

Nuovo ospedale a Pordenone, un passo avanti e due indietro. Rischia ritardo fino a 6 mesi
PORDENONE - Piove sul bagnato e il rischio, più che concreto, è che si allunghino di almeno 4 - 6 mesi i tempi del nuovo ospedale di Pordenone. Colpa della...

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PORDENONE - Piove sul bagnato e il rischio, più che concreto, è che si allunghino di almeno 4 - 6 mesi i tempi del nuovo ospedale di Pordenone. Colpa della burocrazia. Tutti sanno quanto serve l’avvio del nuovo ospedale di Pordenone per cercare di dare una sferzata alla sanità della provincia del Friuli Occidentale, ma anche di quella regionale. Nonostante sia floppato il progetto della struttura più armonica e decisamente più grande in Comina, l’apertura del nuovo Santa Maria degli Angeli dopo l’avvio della Cittadella della Salute diventa comunque il motore funzionante di una sanità che sembra ingrippata. Tutto a posto? Neppure per sogno visto che dietro l’angolo c’è il concreto rischio che l’ospedale, anzichè aprire alla fine del 2024, cioè tra un anno e mezzo, possa, invece, trascinarsi almeno per altri sei mesi. Sarebbe un colpo basso visto che i lavori hanno sfidato e battuto persino il Covid.


LA BUROCRAZIA
A cercare di assestare un altro colpo alla già traballante situazione della sanità del Friuli Occidentale, infatti, potrebbe pensarci la burocrazia. Perchè? Perchè l’acquisto di tutte le apparecchiature che non è stato già programmato e prenotato subirà un rallentamento di diversi mesi. Già, perchè prima al Consip (la centrale di acquisti della pubblica amministrazione) dovranno essere espletate le gare relative a tutti i finanziamenti legati al Pnrr che hanno tempi decisamente più brevi. In pratica se oggi un Ente si mette in moto per fare una gara di appalto per l’acquisto di attrezzatura sanitaria, finisce in coda e i tempi si allungano come quelli delle liste per i pazienti. Un problema serio perchè il nuovo ospedale di Pordenone ha la necessità di diversi macchinari, inseriti nella lista per l’acquisizione, ma per i quali non sono ancora iniziate le procedure di gara. 


I TEMPI
Secondo il ruolino di marcia, meglio il cronoprogramma come si dice con il termine esatto, l’involucro esterno e complessivamente anche la parte interna con tutti gli impianti sistemati, dovrebbe essere pronta da maggio a luglio dello scorso anno. L’impresa ha corso ed è riuscita a fare quasi un miracolo sino ad ora, perchè si è trovata con il cantiere aperto in piena pandemia. Praticamente non è mai stato chiuso, merito dei professionisti, di tutte le maestranze, del direttore dei lavori, del supporto avuto da tutto il personale dell’ospedale e anche della politica (presidente e assessore) che non hanno mollato sulla continuità operativa dell’opera. Una volta terminati i lavori dovrebbe scattare il trasloco che - trattandosi di un ospedale - non è certo cosa da poco. Altri tre - quattro mesi con l’operatività di entrambe le strutture. Il cordone ombelicale si potrebbe tagliare a febbraio - marzo ‘25.


APPARECCHIATURE
In realtà i tempi potrebbero dilatarsi anche sino alla fine del 2025 (tutti si augurano di no), ma senza le apparecchiature, pur trasferendo alcune di quelle già esistenti, potrebbero manifestarsi diversi problemi per fare il salto definitivo. Basta pensare a tutto quello che serve in sala operatoria, ma la preoccupazione maggiore è per le nuove Tac, sono in programma almeno tre acquisti, due risonanze magnetiche e l’intera disponibilità della diagnostica interventistica. Si devono aggiungere poi altre diagnostiche minori, ma che devono comunque passare attraverso una gara per arrivare in ospedale. Da aggiungere che una parte dei macchinari del Santa Maria degli Angeli è decisamente obsoleta, come più volte segnalato. 


COSA FARE


I tecnici stanno studiando una strada per accelerare i tempi e sembra che all’orizzonte un pertugio sia stato individuato, ma non c’è ancora la certezza. Ma non è ancora tutto. Oltre alla burocrazia, infatti, a gamba tesa si sono inseriti anche i maggiori oneri per l’aumento dei prezzi. L’impresa ha vantato un credito di circa 20 milioni di euro che avrebbero dovuto arrivare da Roma. Quei soldi, però, allo stato non solo non si sono visti, ma quanto pare non sono neppure previsti. La Regione aveva già messo mano a un finanziamento complessivo di circa 125 milioni di euro in più (nell’arco del 2022) andando a sommarsi ai 215 che erano già a disposizione dell’Azienda sanitaria. Ma non sono ancora sufficienti. La Regione metterà senza dubbio mano ancora al portafoglio, ma il vero rischio, più che i soldi è l’attesa per le gare. Da ricordare che parte dello stanziamento regionale dovrebbe servire anche per la demolizione dei vecchi padiglioni e per la costruzione di quello nuovo. In ogni caso c’è da attendere ancora. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino