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PADOVA - La situazione a Padova est è complicata già oggi. Si incrociano due autostrade, tre strade regionali e due tangenziali che corrono a margine delle zone industriali. Figurarsi quando ci sarà il nuovo ospedale, accreditato di convogliare 20.765 persone al giorno sul nodo, secondo lo studio della Logit engineering di Castelfranco. Ci vorranno dieci anni per farlo ma se lo guardiamo dal punto di vista delle infrastrutture non bisogna perdere tempo. Il Comune e la Regione già a gennaio del 2021 hanno cominciato a parlare di soluzioni. Così l'altro giorno il sindaco Giordani e il presidente Zaia hanno firmato un protocollo d'intesa per un tavolo tecnico permanente che studi ogni dettaglio. L'impressione è che la Regione consideri il nodo viabilistico importante non solo per Padova ma per il Veneto intero vista la concentrazione di flussi. Dai camion dall'est europeo che arrivano in zona industriale, ai pendolari che da sud intasano la tangenziale est.
L'area dell'ospedale
I problemi sono molti: la pericolosità di alcuni svincoli della nuova statale del santo come quello fra Bronzola e S. Michele delle Badesse è già nota. Ma in futuro, per evitare la paralisi, si dovrà aggiungere un collegamento a nord per l'ingresso all'area dell'ospedale proprio per chi proviene dalla nuova statale 308. È indispensabile poi il completamento dell'Arco di Giano con il cavalcavia sopra ai binari della ferrovia per Venezia che sarà in pratica l'uscita dall'area del nuovo ospedale collegando la tangenziale est al cavalcavia Grassi-Plebiscito.
I problemi da risolvere
Non dobbiamo dimenticare che l'aumento del flusso si ripercuoterà su altri nodi, soprattutto la Castagnara dove nell'ora di punta passano 3.123 auto. Nel novembre del 2021 i quattro comuni interessati hanno inviato in regione un Piano da 90 milioni. E ci vorrà l'adeguamento a nuovi volumi di traffico della tangenziale est. Qui si parla di una terza corsia dinamica. Contando gli espropri e i ponti non meno di 3 milioni a chilometro, totale 25 milioni. Il problema è che questa tangenziale collega due tratti di autostrada quindi sarà sempre intasata. Altro nodo è il casello di Padova est, sul quale bisogna evitare gli accodamenti.
Il piano regionale
Tutte queste problematiche entreranno nello studio tecnico dell'area. La Regione inoltre ha inserito nel Piano regionale dei Trasporti altri interventi: l'ampliamento a 3 corsie della A 13 fra Padova e Monselice. Un tratto di 12,25 chilometri il cui costo era stimato, nel 2017, in 172 milioni di euro. I progettisti hanno consegnato il progetto nel gennaio 2022 al committente Tecne Spa, gruppo Autostrade per l'Italia. Poi l'aumento della capacità dell'autostrada A 4 fino allo svincolo con la A 57 (in pratica la quarta corsia fino all'inizio del Passante), la razionalizzazione del casello di Padova est e il censimento dei colli di bottiglia, come la Castagnara e la tangenziale est. Lo schema di Protocollo prevede che il Tavolo tecnico coordini iniziative per la mitigazione e risoluzione delle criticità viarie del quadrante. La Regione si impegna ad inserire, all'interno dei propri strumenti di programmazione, gli interventi da attuare nella rete viaria di propria competenza: in particolare, i primi approfondimenti tecnici effettuati da Veneto Strade hanno fatto emergere condizioni critiche per la Sr308, tra gli svincoli 18 e 19, dove si verificano giornalmente situazioni di congestione del traffico e che evidenziano l'esigenza di realizzare la terza corsia per senso di marcia, allargando le zone di scambio tra gli svincoli. In capo al Comune c'è il riconoscimento della necessità di chiudere l'Arco di Giano.
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