"Noi, la Padova Nuoto", al Pedrocchi la festa e vernice del libro su 35 anni di storia e vittorie sportive

"Noi, la Padova Nuoto", al Pedrocchi la festa e vernice del libro su 35 anni di storia e vittorie sportive
PADOVA - Fra le società storiche della nostra città, la Padova Nuoto è forse la più giovane di tutte (è stata fondata nel 1986, 35 anni fa...

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PADOVA - Fra le società storiche della nostra città, la Padova Nuoto è forse la più giovane di tutte (è stata fondata nel 1986, 35 anni fa dalle ceneri della Rari Nantes Patavium). Eppure di strada ne ha fatta tanta e con grandi risultati, sia strettamente sportivi che su più ampio spettro sociale. E per celebrare questi 35 anni, ieri ha voluto premiare tanti atleti del passato, del presente e anche del futuro; soprattutto ha presentato un libro (Noi, la Padova Nuoto - Storia e protagonisti di 35 anni, Valentina Editrice) scritto con grande perizia e precisione cronistica da  Alberto Zuccato, storico collaboratore del Gazzettino.


L'evento si è svolto nella sala Rossini del Pedrocchi, condotto da Micaeela Faggiani, con tanti ospiti del presidente Gianfranco Bardelle, che da quando ha lasciato il Coni si può dedicare a tempo pieno alla sua creatura. «Nel 1986 io non ero una figura di rilievo del nascente sodalizio - ha ricordato - ero lì per dare più che altro una mano. I personaggi importanti erano Roberto Schiavo, Francesco Pirillo, il grande e compianto Gianni Gros. E c'era anche Novella Calligaris, che poi lasciò il progetto. Da allora quella che sembrava una scommessa azzardata, ridare vita agli impianti della Paltana, è diventata una realtà, che ha sfornato tanti campioni, ma soprattutto che ha permesso a decine di migliaia di padovani, di cittadini, di poter praticare il nuoto e in seguito anche tanti altri sport, come canottaggio, tennis, palestra, fitness, pallanuoto e via discorrendo». Oggi la Padova Nuoto è una potenza che gestisce anche altri impianti in tutta la provincia oltre a quello della Paltana e garantisce l'attività sportiva e motoria a migliaia di cittadini di ogni età, ma soprattutto giovani.
Nel corso della serata hanno preso la parola numerosi rappresentanti istituzionali: l'assessore allo sport Diego Bonavina, il presidente del Coni regionale Dino Ponchio, il presidente regionale del Cip Ruggero Vilnai, lo stesso Alberto Zuccato che ha brevemente raccontato di come si sia entusiasmato nel raccogliere notizie e pezzi di storia della Padova Nuoto. «Mi ha colpito in particolare ricostruire i giorni successivi all'alluvione del 2010, quando tutto l'impianto andò sott'acqua. In sole tre settimane l'attività venne rimessa in piedi, un miracolo che secondo me solo il mondo dello sport può realizzare».
I PREMIATI
Sono poi stati chiamati i personaggi che hanno segnato questi 35 anni. Innanzitutto il tecnico Moreno Daga, che in questi anni è stato l'allenatore, il mentore, il confessore e il motivatore di tanti atleti. Ed infatti tutti quelli che sono venuti in seguito al microfono hanno voluto ringraziarlo. Primo fra tutti l'atleta paralimpico Francesco Bettella, pluridecorato e medaglia di bronzo a Tokyo, che sogna di costituire un settore di nuoto paralimpico proprio dentro la Padova Nuoto, poi il triatleta Alessandro Fabian che ha fatto tutte le olimpiadi da Londra 2012, anche se a Tokyo era solo riserva; il nuotatore long distance Matteo Furlan, pluridecorato a mondiali ed europei; Alice Carpanese, pluricampionessa italiana di staffetta, con un bronzo europeo e un quarto posto olimpico nel palmares; Elisa Pasini, grande componente del Team Veneto, 20 volte campionessa italiana e a lungo detentrice del record nazionale sui 1500. Infine è stata chiamata anche Eleonora Chemello, che a soli 14 anni fa già parte della nazionale di categoria ed è la grande promessa della società. Doveva esserci anche Ilaria Cusinato, finalista a Tokyo, ma era impegnata in allenamenti a Roma.

I 35 anni della Padova Nuoto possono sembrare pochi di fronte alle società ultracentenarie che può vantare la nostra città, ma va riconosciuto che sono stati riempiti così bene e di così tante cose, che celebrarli è sembrato un atto dovuto.
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Il Gazzettino