Ecco le nuove Province, identiche alle vecchie

Ecco le nuove Province, identiche alle vecchie
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Nascono le nuove Province. Praticamente identiche a quelle vecchie, perchè gli enti che usciranno dalla riforma continueranno a fare quello che hanno sempre fatto. La Regione è pronta a confermare tutte le deleghe. E queste si aggiungono alle funzioni fondamentali già fissate dallo Stato: edilizia scolastica, viabilità, trasporti, ambiente, pianificazione area vasta e discriminazione sui luoghi di lavoro. Il disegno di legge regionale sul riordino delle competenze adottato dalla giunta Zaia, illustrato ieri dal vicepresidente Gianluca Forcolin (in base alla legge 7 aprile 2014, n. 56, la cosiddetta Riforma Delrio), non cambia di una virgola i settori di intervento delegati alle Province: lavoro, centri per l'impiego, formazione professionale, sport, cultura, turismo, agricoltura, caccia e pesca. La vera novità è che per salvaguardare i dipendenti e i servizi indispensabili per i cittadini agli enti del Veneto saranno destinati 28,5 milioni per quest'anno e 40 milioni a bilancio per il prossimo. In particolare nel testo adottato si prevede che il personale che esercitava le funzioni non fondamentali continui a svolgerle all'interno delle stesse amministrazioni provinciali, nei limiti imposti dalla dotazione finanziaria e dalla legislazione statale in vigore. Per il personale in sovrannumero saranno perciò avviate le procedure di riallocazione.




«Siamo molto soddisfatti - spiega Leonardo Muraro, presidente dell'Unione delle Province del Veneto - il disegno di legge regionale è in linea con la proposta che avevamo avanzato già nel dicembre del 2014. Adesso lo esamineremo nel dettaglio per formulare osservazioni e proposte di integrazione». Il direttivo dell'Upi si riunirà venerdì e mercoledì prossimo ci sarà un altro incontro a Venezia. Il riordino deve essere formalmente approvato dalla Regione entro il 31 ottobre.

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Il Gazzettino