Le tre super ambulanze iper equipaggiate di Belluno: affiancheranno l'elicottero nei trasferimenti

Le nuove ambulanze benedette in piazza dal vescovo
BELLUNO  - Fox 4, Papa 3, Bravo 7. Nomi che paiono un po’ buffi ai non addetti ai lavori. Sono le tre nuove ambulanze per servizio urgenza-emergenza...

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BELLUNO  - Fox 4, Papa 3, Bravo 7. Nomi che paiono un po’ buffi ai non addetti ai lavori. Sono le tre nuove ambulanze per servizio urgenza-emergenza dell’Ulss 1 Dolomiti, con iniziale che evoca la loro postazione Suem: Feltre, Pieve di Cadore, Belluno. Si sono messe in bella mostra in piazza Duomo, ieri mattina, ricevendo la benedizione del vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Renato Marangoni alla presenza del commissario Ulss, Giuseppe Dal Ben, del primario del Suem 118, Giulio Trillò, del direttore del Servizio di prevenzione, Sandro Cinquetti e di tanti operatori, dai primari di Pronto Soccorso (Borella, Chemello, Rossi) ai volontari in rappresentanza delle 13 associazioni attive in provincia con i loro 31 mezzi attrezzati.

LA BENEDIZIONE

«Quando incontro le ambulanze per strada penso al coraggio chi c’è a bordo – così il vescovo si è rivolto agli operatori – vi mettete in strada e diventate portatori di speranza e di fiducia». Aggiungendo, durante la benedizione: «Possano godere di perizia e prudenza coloro che utilizzeranno questi mezzi per aiutare persone che hanno la salute messa a repentaglio».

ALTA TECNOLOGIA

Super attrezzate sono mezzi destinati al trasporto di pazienti critici che, per vari motivi, devono raggiungere gli ospedali di Treviso o Padova. Affiancano, quindi, per molti versi, l’uso degli elicotteri che possono non essere disponibili perché già impegnati in altri soccorsi o perché impediti dal maltempo di alzarsi in volo. Più spaziose delle “vecchie” ambulanze che vanno a sostituire, rappresentano l’ultima tranche di un piano di rinnovamento partito nel 2020 con il primario del Suem 118 Giulio Trillò. Costo dei tre Volkwagen Crafter (senza gli elettromedicali di bordo) è di 372mila euro. La flotta dell’Ulss Dolomiti a disposizione dell’intero territorio provinciale, quindi, è ora composto da 31 ambulanze (età media 3,7 anni), 4 auto mediche, 2 elicotteri (fino al 23 settembre).

LE ISTITUZIONI

Apprezzamento da parte del viceprefetto vicario, Alessandro Sallusto, per la scelta di presentate le ambulanze davanti a Palazzo dei Rettori, sede della Prefettura che, tra l’altro, nelle emergenze ha il compito di coordinare il tavolo: «Si irrobustisce oggi il servizio in una provincia difficile per conformazione geografica e si dà risposta efficace – ha affermato Sallusto – inoltre si suggella il rapporto costruttivo tra noi e le emergenze gestite da Protezione civile o da Suem 118». Un saluto, infine, è arrivato dal vicesindaco Paolo Gamba: «È un servizio Ulss che cresce e il grazie dell’amministrazione va all’azienda ma anche ai tantissimi volontari».

TECNOLOGIA

Le tre ambulanza sono spaziose. E alte: permettono così al personale di muoversi agevolmente all’interno, con comfort per il paziente: «Il tettuccio si abbassa in modo automatico grazie a sospensioni pneumatiche autolivellanti, così da poter accedere al Pronto Soccorso dell’ospedale di Belluno». Ad illustrare le dotazioni sanitarie è stato il direttore del Suem 118, Trillò. Barelle autocaricanti automatiche, bombole di riserva ventilatore polmonare. E la pompa coassiale che consente il supporto circolatorio di pazienti con grave insufficienza cardiaca, garantendo il trasferimento in Centri di cardiochirurgia.

TUTE GIALLE E ARANCIONI

«Corrono giorno e notte e spesso il loro lavoro, fondamentale, passa sotto traccia». Queste le parole del commissario Ulss Dal Ben nel salutare dipendenti e volontari: «Qui ora ci sono tute arancioni e tute gialle: siamo squadra, insieme garantiamo la migliore risposta alle emergenze». Quindi l’accenno all’impennata di accessi nei Pronto Soccorso: 83mila nel 2021, 96.800 nel 2022, 49mila nei primi sei mesi del 2023 (ad agosto spesso 350 al giorno). «Ma abbiamo dato risposta a tutti, nessuno è stato lasciato per strada», ha concluso Dal Ben. 

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Il Gazzettino