Arriva la nuova palestra al liceo Paleocapa

Arriva la nuova palestra al liceo Paleocapa
ROVIGO - Un passaggio burocratico del consiglio provinciale che è l'assist al Comune per arrivare alla realizzazione della nuova palestra che serve come l'ossigeno...

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ROVIGO - Un passaggio burocratico del consiglio provinciale che è l'assist al Comune per arrivare alla realizzazione della nuova palestra che serve come l'ossigeno in città e per la quale l'assessore allo Sport di Palazzo Nodari ha cercato a lungo una soluzione, viste anche le necessità contingenti della chiusura per i lavori di ristrutturazione del pattinodromo Ponzetti di via Malipiero, finanziati con 2 milioni del Pnrr. La quadratura del cerchio è stata trovata grazie a un gioco di squadra fra Provincia e Comune, in particolare fra l'assessore Mattia Milan e il vicepresidente della Provincia, con delega alla pianificazione territoriale, Graziano Azzalin: si tratta di realizzare una palestra "pallone", tecnicamente una pressostruttura, sul retro del liceo scientifico Paleocapa di via De Gasperi, nell'area che si estende verso via Calatafimi, a fianco del palasport, raggiungibile anche da via Bramante, con il Comune che si accolla i costi di realizzazione, circa 260mila euro, mentre la Provincia offre il terreno di sua proprietà. Gratuitamente.

LA DECISIONE

Il protocollo approvato all'unanimità dal consiglio provinciale serve a dare il via a questo progetto. «Si sono incontrate le esigenze convergenti di Comune e Provincia - ha sottolineato Azzalin - perché anche noi come Provincia abbiamo ottenuto finanziamenti Pnrr per le palestre scolastiche e solo a Rovigo ne abbiamo sei interessate, per cui sarà complesso anche organizzare l'uso didattico. La carenza di palestre è cronica, come dimostra la difficoltà del Comune di reperire uno spazio per ospitare le società che usufruivano del pattinodromo Ponzetti. Non solo, ma il liceo scientifico è sprovvisto di una propria palestra. Questo accordo è stato pensato guardando non solo all'oggi, per risolvere un problema contingente, ma anche al futuro, dotandoci di una struttura che potrà essere utilizzata nel tempo per attività scolastiche ed extrascolastiche. Senza precludere, vista la sua conformazione, la possibilità di realizzare una palestra annessa al liceo. Questo protocollo permette al Comune di procedere in tempi rapidi, perché l'atto notarile per la concessione del diritto di superficie, che verrà fatto, ha tempistiche meno immediate». Un'operazione la cui bontà è stata rimarcata anche dal consigliere Giovanni Rossi, sindaco di Badia, che ha sottolineato come «in attesa della riforma delle Province, in questa si lavora e bene, ottenendo una struttura in più riducendo anche la spesa per lo sfalcio dell'erba», e dallo stesso presidente Enrico Ferrarese, che ha parlato di «fantasia amministrativa», anche alla luce delle difficoltà in cui si dibattono le Province, azzoppate nelle funzioni, negli organici e nelle risorse dalla riforma Delrio.

RIFORMA RINVIATA

Proprio a proposito della ipotizzata nuova riforma delle Province, che avrebbe dovuto riportarle allo stato precedente, con nuove funzioni, più risorse e di nuovo elette dai cittadini, Ferrarese ha sottolineato come «l'ipotesi che sembrava forte e condivisa prima dell'estate, in questo momento ha subito un rallentamento ed è difficile che la riforma della quale se davvero la condivisione politica fosse stata reale saremmo a parlare dei dettagli, possa essere in vigore per permettere l'elezione insieme alle Europee e alle Amministrative». Proprio per questo, oltre al bilancio consolidato, il consiglio ha approvato anche il regolamento operativo per l'organizzazione della procedura per l'elezione del presidente della Provincia e del consiglio provinciale, al momento mancante. Secondo le attuali norme, il mandato del consiglio scade a dicembre, perché ha durata biennale a differenza del presidente che dura in carica quattro anni. Si dovrebbe quindi tornare alle elezioni, di secondo grado, già entro la fine dell'anno. Tuttavia una recente norma prevede che nel caso la maggioranza del corpo elettorale, cioè i consiglieri comunali, siano a scadenza di mandato, si aspetta il rinnovo delle amministrazioni. Quindi visto che a giugno andranno al voto Rovigo e altri 31 Comuni, le elezioni provinciali potrebbero addirittura slittare ad agosto.

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Il Gazzettino