"Mini" Venezia a pagamento, il numero chiuso durerà meno di 90 giorni: come funziona

"Mini" Venezia a pagamento, il numero chiuso durerà meno di 90 giorni: come funziona
VENEZIA - Una prova che durerà solo da fine aprile a metà luglio. Tre mesi, poco meno, in cui saranno distribuite una trentina di chiusure. Ultime limature al...

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VENEZIA - Una prova che durerà solo da fine aprile a metà luglio. Tre mesi, poco meno, in cui saranno distribuite una trentina di chiusure. Ultime limature al calendario di giornate da “bollino nero”, in cui per entrare a Venezia bisognerà prenotarsi e pagare un contributo d’accesso di 5 euro, fatta eccezione per una vasta e variegata casistica di esenzioni ed esclusioni. La delibera con l’indicazione dei giorni e della fasce orario a pagamento, attesa da settembre, da quando cioè il contributo d’accesso ha ottenuto il sofferto via libera del Consiglio comunale, ora è praticamente pronta. Il sindaco Luigi Brugnaro la porterà in giunta giovedì e, subito dopo, la illustrerà in una conferenza stampa. Passaggio cruciale in una vicenda annosa, come questa del ticket, di cui si discute ormai da cinque anni, tra rinvii, proposte riviste e correte, con l’interruzione anche per il covid. Una rivoluzione che per il prossimo anno sarà soprattutto una sperimentazione, ritenuta necessaria per intervenire in una materia complessa come quella della gestione dei flussi turistici, che muove tanti interessi.

MINI SPERIMENTAZIONE

Forse anche per questo il periodo in cui saranno distribuiti i giorni di chiusura è stato ulteriormente ridotto: da fine aprile a luglio, rispetto all’ipotesi iniziale che dal 21 marzo arrivava al 31 agosto. In pratica non comprenderà Pasqua, che quest’anno cade il 31 marzo, ma i ponti primaverili del 25 aprile e del 1 maggio e una serie di fine settimana. L’ultimo potrebbe essere quello del Redentore, il 14 luglio. Quanto agli orari, il contributo sarebbe in genere richiesto dalla mattina fino a metà pomeriggio, lasciando l’accesso libero nella fascia pomeridiana serale, in genere meno affollata. Il condizionale è ancora d’obbligo, ritocchi potrebbero arrivare anche all’ultimo. E Ca’ Farsetti intende darne comunicazione nella conferenza stampa di dopodomani, a cui ha invitato anche i media stranieri, per poi avviare una campagna di comunicazione su larga scala. Tutti dovranno sapere per tempo quali saranno i giorni di ingresso a Venezia a pagamento. E a fine aprile potranno partire i tre mesi di sperimentazione in cui il Comune conta di raccogliere dati certi sul numero di residenti, di pernottanti, di escursionisti. I veneti, come noto, non pagheranno, ma nei giorni di chiusura dovranno comunque prenotarsi. Dati certi da approfondire per poi studiare soglie reali e future strategia. A quel punto per il 2025.

IL FRONTE COMMERCIO

Giunta che si annuncia fitta di delibere strategiche, quella di giovedì. Oltre al contributo d’accesso, dovrebbe affrontare anche il blocco delle aperture di nuovi bar e ristoranti. L’assessore al commercio Sebastiano Costalonga dovrebbe portare la già annunciata delibera che bloccherà l’apertura di nuovi pubblici esercizi anche nelle isole di Murano e Burano. A Venezia, come noto, il blocco c’è già e le nuove aperture sono consentite solo con lo spostamento di licenze all’interno della stessa micro-zona. In realtà in questi anni ci sono state anche varie altre aperture, grazie a deroghe concesse a chi aveva già avviato una qualche pratica con Ca’ Farsetti. Strumento abusato, stando ai rilievi della stessa amministrazione. Per questo la delibera di dopodomani dovrebbe contenere un limite di 18 mesi alle deroghe per mettere la parola fine anche a queste aperture.

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Il Gazzettino