Noventa di Piave. Falsifica il testamento dell'anziano che accudisce ed eredita i beni, badante disonesta condannata a 8 mesi

Falsifica il testamento dell'anziano che accudisce ed eredita i beni, badante disonesta condannata a 8 anni
NOVENTA DI PIAVE - Otto mesi di reclusione per un testamento falso, grazie al quale ereditò i beni dell'anziano per il quale aveva svolto attività di badante....

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NOVENTA DI PIAVE - Otto mesi di reclusione per un testamento falso, grazie al quale ereditò i beni dell'anziano per il quale aveva svolto attività di badante. È la pena che la giudice penale di Venezia, Francesca Cattarossi, ha inflitto ieri a una donna di 63 anni, di Noventa di Piave, a conclusione di un processo celebrato con rito ordinario. All'imputata sono state concesse le attenuanti generiche, la sospensione condizionale della pena e la non menzione sul casellario giudiziario. La rappresentante della pubblica accusa aveva concluso la sua requisitoria sollecitando la condanna alla stessa pena.

IL TESTAMENTO OLOGRAFO

La vicenda ricostruita in aula, al palazzo di giustizia di Venezia, si riferisce ad un testamento olografo del 2017 depositato dopo la morte di un anziano di Noventa, con il quale risultavano essere state cambiate le disposizioni stabilite in precedenza dall'uomo, con un atto da lui sottoscritto e fatto conservare ad un notaio, con le quali venivano nominati suoi eredi i nipoti, residenti a Valdobbiadene, in provincia di Treviso. L'eredità era costituita principalmente dalla casa di residenza dell'uomo e da alcuni terreni.
Di fronte al nuovo testamento olografo, a loro avviso falso, i nipoti dell'anziano presentarono querela all'autorità giudiziaria, per poi avviare una causa di fronte al Tribunale civile, che si è conclusa con l'annullamento del secondo testamento e il passaggio dei beni ai nipoti, riconosciuti suoi legittimi eredi. Alla badante è stata liquidata una somma di 5mila euro a titolo di compensazione per quanto le spettava per l'attività svolta a favore dell'anziano nell'ultimo periodo di vita dell'uomo.

LA DIFESA

Nel frattempo la Procura ha disposto la citazione a giudizio della sessantatreenne con l'accusa di falso nella compilazione del testamento olografo. La difesa, rappresentata dall'avvocato Giuseppe Brollo, si è battuta al processo per dimostrare che nel dibattimento non è stata raggiunta prova del fatto che sia stata la sua assistita l'autrice del falso. Ma, poiché la donna era la beneficiaria del secondo testamento, depositato davanti al notaio, la giudice ha emesso sentenza di condanna, dichiarando la falsità del testamento depositato nel 2017. Le motivazioni saranno depositate nelle prossime settimane: quindi la difesa potrà proporre appello.

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Il Gazzettino