UDINE - Tardo pomeriggio e serata da incubo ieri a Udine, con due risse che sono scoppiate in due diversi punti della città e a distanza di poche ore. Già 12 ore...
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La rissa vicino al Tempio Ossario
Poi, nel tardo pomeriggio, un giovane senza documenti, inizialmente indicato come profugo di origini afghane o pakistane, ha dato in escandescenze in pieno centro, non si capisce bene per quale motivo, e con lui c'era un connazionale; erano circa le 18.30 quando è stato notato in piazzale XXVI Luglio, vicino al Tempio Ossario, mentre urlava, in una lingua non identificata, frasi dal contenuto incomprensibile, forse a seguito di una lite con altri cittadini stranieri o forse proprio rivolto a dei connazionali che cercavano di calmarlo. Sul posto si sono precipitati la polizia, con due volanti dalla vicina questura, i carabinieri, con due pattuglie del Radiomobile, e la polizia municipale. Per calmare il giovane si è reso necessario anche l’intervento dei sanitari del 118. Il ragazzo, infatti, ha morsicato due agenti, oltre a sferrare pugni e calci, e ha continuato a tentare di aggredire le forze dell’ordine, a e divincolarsi anche dopo essere stato immobilizzato. È rimasto ferito anche un militare dell’Arma. L’uomo è stato poi identificato e con lui un connazionale che gli aveva dato manforte nelle aggressioni: si tratta di due afghani ospiti della caserma “Friuli” dove è alloggiato un altro numeroso gruppo di richiedenti asilo. I due sono stati tratti in arresto per resistenza e lesioni; sono in corso ulteriori indagini sul caso che ha spaventato molto la gente che era lì in quel momento e che ha assistito alla rissa. Le indagini sono condotte da polizia e carabinieri, congiuntamente.
La rissa con la katana che scompare
Rissa, inoltre, sempre ieri sera, nella zona di via Leopardi e piazzale della Repubblica, sempre a Udine, vicino a un negozio gestito dai cinesi, in zona borgo Stazione; la volante della polizia ha notato un crocchio di gente terrorizzata vicino al punto vendita dove alcuni hanno visto uscire dal negozio un cittadino cinese con una katana - poi non rinvenuta dalla polizia - per mettersi all’inseguimento di due marocchini che gli avevano dato una bottigliata in testa. Una ragazza che era in compagnia con i magrebini, per sviare le indagini, ha detto di essere stata in compagnia, invece, di un afghano, profugo, poi risultato estraneo alla vicenda. Ora lei rischia di essere accusata di favoreggiamento e tutto il gruppi di rissa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino