Notti bianche, stanziati 25mila euro. Il Comune: «Non sono per consulenze»

Una immagine di archivio di una Notte bianca in centro a Rovigo
ROVIGO - «I 25mila euro messi a disposizione per i giovedì sera di luglio non sono finalizzati a ottenere una consulenza, ma servono proprio per contribuire, come...

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ROVIGO - «I 25mila euro messi a disposizione per i giovedì sera di luglio non sono finalizzati a ottenere una consulenza, ma servono proprio per contribuire, come amministrazione comunale, all’organizzazione degli eventi legati alle iniziative di sostegno a commercio in città».


L’assessore a Eventi e manifestazioni Roberto Tovo replica alla polemica che ha fatto seguito all’annuncio del sindaco Edoardo Gaffeo di aver approvato in giunta, nei giorni scorsi, la manifestazione di interesse per l’organizzazione delle Notti bianche del giovedì, in luglio: un’iniziativa che ha come obiettivo quello di dare respiro al settore del commercio del centro storico. A sollevare le critiche nei confronti della giunta è stato, 24 ore dopo l’annuncio del primo cittadino, il capogruppo della Lega in consiglio comunale Michele Aretusini. Il consigliere, in particolare, si è scagliato contro la cifra messa sul piatto dal Comune e sugli obiettivi dichiarati dal sindaco: «Non è pensabile che una giunta spenda 25mila euro per chiedere a terzi di farsi venire delle idee su come organizzare quattro Notti bianche per il commercio a Rovigo. Non è pensabile per una giunta in genere, lo è ancora meno per una giunta che si era autopresentata e autodefinita come composta da tecnici» ha tuonato Aretusini che ha poi rincarato: «Onestamente, non mi sembra un compito improbo, non credo che sia necessario spendere 25mila euro per riuscirci e al contempo, non posso credere che nessuno in Comune abbia le capacità di farlo».

LA RISPOSTA
A chiarire quello che forse è stato un equivoco, ci pensa l’assessore Tovo. «Nel calendario degli eventi che abbiamo organizzato per quest’anno, il 90% delle varie iniziative in programma si svolge con il supporto, anche economico, dell’amministrazione. Iniziative che poi vengono organizzate e promosse da vari soggetti. L’operazione per i giovedì di luglio è nulla di diverso. Anzi, in questo caso si è deciso addirittura di fare una manifestazione di interesse in modo tale da garantire la massima trasparenza».
A questo punto, perciò, è aperta la caccia al soggetto o magari più di uno che attraverso il bando indetto dal Comune, presenterà un progetto per i giovedì di luglio in città con i negozi aperti fino a mezzanotte con lo scopo, oltre che di portare i rodigini in centro per assistere agli eventi, anche, e soprattutto, di incentivare lo shopping notturno. Sì, perché, come ha evidenziato Gaffeo, «servono iniziative che abbiano come scopo principale di fare in modo che le persone entrino nei negozi. Serve che ci siano delle proposte che prevedano un vantaggio effettivo per le attività che aderiscono». Secondo questa prospettiva, i «classici eventi in piazza che richiamano le persone in centro non funzionano più», ovvero le presenze in centro si dovranno tradurre in acquisti. Da questi presupposti è partita la manifestazione d’interesse, come ha sottolineato Gaffeo, per «affidare l’organizzazione a un soggetto che si proporrà con un progetto» ma che ad Aretusini non è andata giù: «Dobbiamo constatare - ha detto il consigliere - ancora una volta, come il sindaco e i suoi assessori siano capaci di presentarsi e “vendersi” molto bene, qualificandosi come esperti, ribadendo che questa era una giunta di tecnici, ma come poi, quando si arriva alla resa dei conti, ossia al fare, si proceda a colpi di consulenze e manifestazioni di interesse, pagando altri per fare ciò che dovrebbero fare gli amministratori».

COLLABORAZIONE


Ora, chiarito che «i 25mila euro non servono per una consulenza, ma per contribuire alle iniziative», come ha ribadito Tovo, non è escluso che più soggetti e associazioni possano collaborare per proporre un progetto a più voci. «Mi sembra - conclude l’assessore - che il modello di collaborazione che ha dato vita al calendario degli eventi sia un esempio lampante di come si possano fare bene le cose insieme». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino