PORDENONE - A quasi cento anni dall'inizio della Grande Guerra il nipote trova il luogo di sepoltura del nonno, morto in guerra e creduto disperso. Antonio Grando di Tiezzo...
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«Ogni anno io e mia moglie Tina andavamo a Redipuglia - dice Grando - per far piacere alla nonna. Quando lei veniva con noi, si fermava sempre alla lettera "g", come se i nomi dell'elenco nel tempo potessero cambiare». Il nome del nonno si è materializzato per la prima volta sullo schermo del tablet di Tina a novembre, durante il viaggio di ritorno da Redipuglia. «Avevo già cercato altre volte sul sito del ministero della Difesa - spiega la donna - ma mai prima avevo trovato quel che cercavo. Forse ciò è successo a seguito di un aggiornamento degli archivi del ministero. Arrivati a casa cercammo ancora online e scoprimmo la data della morte del nonno nell'Albo d'oro dei caduti, avvenuta il 9 gennaio 1917 a Torino per malattia, causata da ferite di guerra. Era morto a 32 anni».
I due coniugi hanno poi scoperto che il sacrario di Torino apre al pubblico solo due volte l'anno, il 25 aprile e a novembre - racconta Grando -. Ma dopo una settimana dalla nostra visita a Redipuglia, il 9 novembre eravamo già là. Quel giorno il personale del sacrario lo aprì solo per noi. Fu una grande emozione. Ci dispiace solo che mia nonna non abbia fatto in tempo a saperlo, e neanche mio padre, che aveva lavorato a Torino». Non è stato però possibile conoscere il fronte sul quale aveva combattuto. «Il prossimo anno andremo a Redipuglia e anche a Torino, dove porteremo mia sorella. Anche se il nome di Giovanni Grando è scritto sulla lapide di mia nonna Emilia Zaina, sepolta a Tiezzo, oggi so dove si trova mio nonno».
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Il Gazzettino