Nonno morto in guerra, ritrovano la salma dopo quasi un secolo

Nonno morto in guerra, ritrovano la salma dopo quasi un secolo
PORDENONE - A quasi cento anni dall'inizio della Grande Guerra il nipote trova il luogo di sepoltura del nonno, morto in guerra e creduto disperso. Antonio Grando di Tiezzo...

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PORDENONE - A quasi cento anni dall'inizio della Grande Guerra il nipote trova il luogo di sepoltura del nonno, morto in guerra e creduto disperso. Antonio Grando di Tiezzo racconta con commozione la sua storia, conclusasi a lieto fine il 9 novembre scorso quando a 64 anni visitò per la prima volta il sacrario della Gran Madre di Dio di Torino e, fra gli altri 3.851 nomi, lesse quello di suo nonno Giovanni Grando, bersagliere del distretto di Sacile, nato nel 1885 a Pasiano e partito per la guerra nel 1915.




«Ogni anno io e mia moglie Tina andavamo a Redipuglia - dice Grando - per far piacere alla nonna. Quando lei veniva con noi, si fermava sempre alla lettera "g", come se i nomi dell'elenco nel tempo potessero cambiare». Il nome del nonno si è materializzato per la prima volta sullo schermo del tablet di Tina a novembre, durante il viaggio di ritorno da Redipuglia. «Avevo già cercato altre volte sul sito del ministero della Difesa - spiega la donna - ma mai prima avevo trovato quel che cercavo. Forse ciò è successo a seguito di un aggiornamento degli archivi del ministero. Arrivati a casa cercammo ancora online e scoprimmo la data della morte del nonno nell'Albo d'oro dei caduti, avvenuta il 9 gennaio 1917 a Torino per malattia, causata da ferite di guerra. Era morto a 32 anni».



I due coniugi hanno poi scoperto che il sacrario di Torino apre al pubblico solo due volte l'anno, il 25 aprile e a novembre - racconta Grando -. Ma dopo una settimana dalla nostra visita a Redipuglia, il 9 novembre eravamo già là. Quel giorno il personale del sacrario lo aprì solo per noi. Fu una grande emozione. Ci dispiace solo che mia nonna non abbia fatto in tempo a saperlo, e neanche mio padre, che aveva lavorato a Torino». Non è stato però possibile conoscere il fronte sul quale aveva combattuto. «Il prossimo anno andremo a Redipuglia e anche a Torino, dove porteremo mia sorella. Anche se il nome di Giovanni Grando è scritto sulla lapide di mia nonna Emilia Zaina, sepolta a Tiezzo, oggi so dove si trova mio nonno».

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Il Gazzettino