Lockdown e lontananza obbligata dal Covid, adesso sono i nonni che scrivono agli alunni

Lockdown e lontananza obbligata dal Covid, adesso sono i nonni che scrivono agli alunni
Hanno pianto nel leggerla, pensando ai loro nipotini che non vedono da tanto tempo perché ora loro vivono lontani, in Venezuela. Sono i nonni Donato e Renata, una coppia di...

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Hanno pianto nel leggerla, pensando ai loro nipotini che non vedono da tanto tempo perché ora loro vivono lontani, in Venezuela. Sono i nonni Donato e Renata, una coppia di anziani residenti al Centro Don Vecchi di Carpenedo, che a Natale avevano ricevuto la letterina di Samuele, un bambino della classe 5A dell'elementare Toti di via del Rigo.

"Caro nonnino e nonnina - recitava la corrispondenza - penso che questo 2020 non vi sia piaciuto molto, perché con questo cavolo di lockdown credo che non abbiate potuto vedere i vostri familiari, come adesso. Anche io ero un po' triste, però avevo due sorelle con me e il tempo passava più velocemente. E' per questo che io e la mia classe vi stiamo facendo un disegno o scrivendo una lettera: per tirarvi su il morale e per augurarvi un buon Natale. Vedrete che fra un pochino ritorneremo alla normalità. Con affetto, Samuele".


Leggendo la lettera, nonno Donato e nonna Renata si sono commossi pensando ai momenti felici vissuti con i loro nipotini: hanno ringraziato il piccolo Samuele con un piccolo dono, una confezione di cioccolatini avvolti in una carta dorata, accompagnata da un biglietto, in cui comunicano che sono stati felicissimi del messaggio ricevuto, recapitati a scuola, con grande sorpresa delle maestre e dei compagni di classe. Una storia di solidarietà accaduta questo Natale, quando gli alunni della scuola Toti hanno voluto scrivere personalmente a ciascuno degli oltre 200 anziani residenti nei Don Vecchi 1 e 2 di Carpenedo. Molte lettere erano accompagnate da parole tenere e disegni colorati e, tra i destinatati, c'era anche don Armando Trevisiol, a cui è capitata quella di Mattia.

«Un gesto di gentilezza - aveva detto il sacerdote - in questo clima, sia un fiore autunnale o invernale», ringraziando a sua volta con una lettera sia il bambino che gli aveva scritto, sia il direttore didattico della scuola e le maestre per il pensiero. «Un'iniziativa - raccontano Debora Cavalieri e Franca Degan, insegnanti della classe 5A - in un lungo anno di pandemia che ha fatto avere a questi anziani un po' di vicinanza da parte dei bimbi della nostra scuola. Attraverso i nostri alunni, i nonni Donato e Renata e tutti gli altri si sono potuti sentire vicini ai loro familiari, felici».
 

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Il Gazzettino