Traghetto sul Noncello, è sempre più un miraggio: mancano i soldi

Traghetto sul Noncello, è sempre più un miraggio: mancano i soldi
PORDENONE - Si allontana la possibilità di vedere un battello di linea solcare le acque del Noncello tra l'imbarcadero del parcheggio Marcolin e la Fiera di viale...

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PORDENONE - Si allontana la possibilità di vedere un battello di linea solcare le acque del Noncello tra l'imbarcadero del parcheggio Marcolin e la Fiera di viale Treviso. 


A mancare, in questo momento, non è la volontà (di qualsiasi amministrazione si parli, dal momento che incombono le Amministrative di domenica), ma i soldi. Il progetto, infatti, costa troppo. E lo si potrebbe tradurre in pratica solamente se si intercettassero dei fondi europei. Che al momento sono soltanto allo studio. 


IL NODO

Non si può mettere in acqua un traghetto vecchio, inquinante, fuori dal tempo. Sarebbe sbagliato e anacronistico, vista la vocazione ambientale e turistica del progetto. Certo, costerebbe meno: basterebbe trovare un mezzo di seconda-terza mano e ristrutturare gli approdi. Sarebbe facile, ma il piano nascerebbe già morto. Serve infatti un traghetto moderno, ecosostenibile, che in primo luogo rispetti quella che dovrebbe essere la sua strada, cioè il Noncello. E quindi i costi lievitano. Un esempio pratico. Un battello elettrico, in grado di raggiungere le zero emissioni come vorrebbe giustamente il Comune, costa circa un milione di euro. Si parla in questo caso di un mezzo totalmente nuovo. Sono tanti soldi, per una tratta così breve come quella dall'imbarcadero del Marcolin alla Fiera di viale Treviso. Per un mezzo usato, ma con le stesse caratteristiche tecniche, si arriva invece a mezzo milione di euro. È la metà, ma comunque tanto per la caratura del progetto. A ciò si deve anche aggiungere il costo legato alla ristrutturazione necessaria nei pressi dei due approdi, al Marcolin e alla Fiera. Ci sarebbe bisogno di collegamenti elettrici per i battelli e di una riqualificazione profonda per accogliere i passeggeri.


IL FUTURO

Ecco perché il progetto per ora è fermo. Il Comune non intende investire risorse proprie e aspetta di intercettare dei fondi europei. Solamente così il piano, su cui c'è già uno studio di fattibilità, potrebbe tornare vivo. Il Comune prevedeva che la realizzazione di quanto previsto dallo studio di fattibilità potesse avere significativi riflessi sulle attività economiche già situate nei pressi degli approdi che dovessero venire realizzati e stimolare l'apertura di nuove attività produttive, come punti di ristoro o di riposo (alloggi) che andrebbero a soddisfare le richieste della popolazione che utilizzerà la nuova linea fluviale.


I DETTAGLI

Il progetto degli approdi sul Noncello, al quale l'Uti ha destinato 50mila euro, individua la ciclovia Noncello-mare quale asse strategico della rete ciclabile transregionale e inserisce tale progetto all'interno dell'obiettivo strategico per la valorizzazione del paesaggio tradizionale locale e del patrimonio storico-architettonico d'area vasta. Ma senza un finanziamento in arrivo dall'Europa se ne farà poco.
M.A.

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Il Gazzettino