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PORDENONE - Si allontana la possibilità di vedere un battello di linea solcare le acque del Noncello tra l'imbarcadero del parcheggio Marcolin e la Fiera di viale Treviso.
A mancare, in questo momento, non è la volontà (di qualsiasi amministrazione si parli, dal momento che incombono le Amministrative di domenica), ma i soldi. Il progetto, infatti, costa troppo. E lo si potrebbe tradurre in pratica solamente se si intercettassero dei fondi europei. Che al momento sono soltanto allo studio.
IL NODO
Non si può mettere in acqua un traghetto vecchio, inquinante, fuori dal tempo. Sarebbe sbagliato e anacronistico, vista la vocazione ambientale e turistica del progetto.
IL FUTURO
Ecco perché il progetto per ora è fermo. Il Comune non intende investire risorse proprie e aspetta di intercettare dei fondi europei. Solamente così il piano, su cui c'è già uno studio di fattibilità, potrebbe tornare vivo. Il Comune prevedeva che la realizzazione di quanto previsto dallo studio di fattibilità potesse avere significativi riflessi sulle attività economiche già situate nei pressi degli approdi che dovessero venire realizzati e stimolare l'apertura di nuove attività produttive, come punti di ristoro o di riposo (alloggi) che andrebbero a soddisfare le richieste della popolazione che utilizzerà la nuova linea fluviale.
I DETTAGLI
Il progetto degli approdi sul Noncello, al quale l'Uti ha destinato 50mila euro, individua la ciclovia Noncello-mare quale asse strategico della rete ciclabile transregionale e inserisce tale progetto all'interno dell'obiettivo strategico per la valorizzazione del paesaggio tradizionale locale e del patrimonio storico-architettonico d'area vasta. Ma senza un finanziamento in arrivo dall'Europa se ne farà poco.
M.A.
Il Gazzettino