Morto Giovanni Tosatto, manager dei Nomadi. La band presente al funerale a Tomo insieme al loro "popolo"

Morto Giovanni Tosatto, manager dei Nomadi. La band presente al funerale a Tomo insieme al loro "popolo"
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FELTRE - <WC1>Il popolo dei Nomadi è pronto a mobilitarsi per l’ultimo saluto all’amico e manager Giovanni Tosatto. Dopo il post del musicista Beppe Carletti, anima storica del gruppo, la notizia della scomparsa del manager feltrino <WC>dello storico gruppo <WC1>ha fatto in fretta il giro d’Italia. Lo stesso artista ieri ha anche annunciato che il funerale sarà giovedì 4 maggio alle 14.30 nella chiesa di Tomo, la frazione in cui Giovanni viveva con la moglie Cristina Ledda e i due figli. E si sa che i Nomadi sono come una grande famiglia, in queste ore in centinaia stanno scrivendo nei vari profili social legati al gruppo musicale e allo stesso feltrino moltissimi messaggi di cordoglio rivolti alla moglie e alla sorella e fratelli, ricordi e aneddoti di momenti condivisi nelle tantissime tournée cui aveva partecipato. Da Feltre Italo Sandi <WC>ex parlamentare e insegnante di musica <WC1>ha lasciato un ricordo risalente alla terza media, quando Giovanni si “innamorò” della canzone simbolo del gruppo “Io vagabondo”. <WC>


NOMADI NEL CUORE
<WC1>Un amore durato oltre 30 anni che lo hanno portato a seguire i Nomadi prima come fan in mezzo al pubblico, poi come collaboratore a spostare transenne, montare palchi e guidare i camion che li trasportavano da una parte all’altra della <WC>P<WC1>enisola per tutti i mesi in cui durava una tournée. Poi Tosatto si occupò di gestire il merchadising assieme alla sorella Gisella, anni di “nomadismo” in cui ha conosciuto anche la moglie Cristina, in una tappa in Sardegna. Poi le fatiche sono diventate altre, quelle del manager che lavora dietro le quinte per organizzare tutto e controllare che ogni cosa sia al suo posto, ogni tappa sia una successo e magari a pensare tappe diverse e innovative. Come quella che nel maggio 2021 rilanciò i Nomadi nel post pandemia, quando i concerti erano visti ancora come momenti di aggregazione complicati da gestire per evitare il diffondersi del virus. Ma lui caparbiamente riuscì a portare i Nomadi a cantare di nuovo dal vivo davanti ad un pubblico, sebbene più contenuto del solito per ragioni di sicurezza. Ora quello stesso popolo nomade che da oltre 50 anni segue il gruppo, lo seguirà ancora una volta fino a Tomo ma per un addio ad un amico, prima che manager. Lo ha velatamente chiesto il leader Beppe Carletti in un nuovo post ieri. I Nomadi ci saranno. C’è da scommettere che ci sarà anche il “suo popolo”.

 

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Il Gazzettino