Noale, la "Pirola Parola" torna dopo 2 anni: 8mila spettatori per la festa della Befana

NOALE - Gli occhi della folla, a migliaia, puntati sulla catasta di ramaglie in attesa del fuoco, spiegano chiaramente il motivo per cui sia tanto difficile cedere alle spinte e...

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NOALE - Gli occhi della folla, a migliaia, puntati sulla catasta di ramaglie in attesa del fuoco, spiegano chiaramente il motivo per cui sia tanto difficile cedere alle spinte e agli appelli di chi chiede che si rinunci ai falò in favore dell'ambiente. Erano quasi ottomila gli spettatori, ammassati ai piedi della rocca di Noale. E appena il fuoco si è fatto più impetuoso, hanno iniziato a fare le loro previsioni. Ma il pronostego ufficiale è quello decantato dal vate: «Sto fumo, che desso se alza a fadiga, pare che stano se introza a Pianiga. Ma se vardemo mejo, ghe xé qualche faliva, che na scianta de belo par che me diga: la ciama del bon, ma no se leze quanto! E speremo che l riva, che lo spetemo da tanto!» Ovvero, senza sbilanciarsi troppo, non resta che avere fiducia, dopo due anni di pandemia che hanno costretto la città a rinunciare anche a una festa popolare tanto amata, ora riproposta dalla pro loco di Noale con tante novità. Il rituale antico, tramandato da Giacomo Dal Maistro ad Adino Libralato, due noalesi cultori di tradizioni locali, è stato rispettato con rigore.

LA GIORNATA

Ma dopo il corteo, i lamenti dei borghi, l'arrivo dei Re Magi, il falò e il pronostico la festa è proseguita, in una nuova veste, tra i locali di piazza XX settembre, con l'aperitivo e il concerto della street band dei Funkasin. Un evento corale che, sotto la regia della Pro Loco, ha visto impegnati i borghi Camposampiero, Mestre, Mirano e Treviso, il Gruppo Missionario, il Gruppo Tempesta, e una squadra sicurezza composta da volontari di Protezione civile e associazione Carabinieri. In tutto oltre un centinaio di persone. La rievocazione della storica Festa de a Pifania ha preso il via con i mercatini della piazza, tra i carri e i figuranti in costume di Borgo Treviso, Borgo Mestre, Borgo Mirano e Borgo Camposampiero.

IL CORTEO

Da lì è partito il corteo, aperto dalle befane sui trampoli e dal corpo filarmonico di Noale, seguito dai carri e da migliaia di persone che, da ogni direzione, convergevano sulla rocca. Dopo i lamenti proposti dai borghi sul palco, per i quali nessuno si offende, con le invocazioni alternate da marantega e da vate. Dopo anni di assenza, il fuoco è più atteso che mai. «C'era grande voglia di ritorno a questa festa - commenta il presidente della Pro Loco Enrico Scotton -. Ora possiamo confermare che se facciamo un referendum pro o contro il fuoco stravince il falò senza alcun dubbio». Ma la sensibilità ambientale c'è, tant'è che proprio da Noale è stato lanciato l'appello di aprire un confronto a livello regionale per ridurre gli eventi e le dimensioni dei fuochi, e per controllare che a bruciare siano solo ramaglie di siepi. I fuochi d'artificio sono stati sostituiti da un laser show. Ma con la consapevolezza che le proteste sono tante e che lo stop potrebbe arrivare presto. «Abbiamo fatto bruciare le sterpaglie velocemente e quindi sono convinto che non abbiamo prodotto troppe polveri ma aspettiamo i dati - conclude Scotton - Il lasershow è piaciuto molto. Siamo riusciti a portare a casa il risultato a difesa delle tradizioni e vogliamo andare avanti con questa festa: speriamo che ce la lascino fare ancora».
 

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Il Gazzettino