«In questo reparto i pazienti no vax legati ai letti e le infermiere ridevano»: quel post diffamatorio su Facebook Le ultime novità

«In questo reparto i pazienti no vax legati ai letti e le infermiere ridevano»: quel post diffamatorio su Facebook
FELTRE - In quasi tutte le condivisioni su Facebook che due giorni fa hanno permesso al post diffamatorio di rimbalzare pressoché ovunque sul web il nome dell'autore...

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FELTRE - In quasi tutte le condivisioni su Facebook che due giorni fa hanno permesso al post diffamatorio di rimbalzare pressoché ovunque sul web il nome dell'autore è coperto da una riga nera. Le pesanti accuse al reparto di Pneumologia dell'ospedale di Feltre sono legate a uno sconosciuto che dice di aver riportato «il commento di un'amica in chat». Scavando un po' più a fondo siamo riusciti a risalire ad una delle prime condivisioni in cui compare il nome per intero: Riccardo Zanetti. Abbiamo provato a metterci in contatto con lui ma non ha risposto. Un'informazione, però, può essere riportata. Il fatto, cioè, che alcuni altri post condivisi da questa persona siano stati nascosti da Facebook perché infondati: «Informazioni false si legge al posto della foto La stessa informazione è stata controllata in un altro post da fact-checker indipendenti». Insomma, le accuse rivolte all'Ulss Dolomiti potrebbero essere inventate e quindi soggette a una denuncia per diffamazione.

Post diffamatori su Facebook

«L'ospedale di Feltre, reparto di Pneumologia, è sotto inchiesta recitava il post di Zanetti Sembra che legassero i pazienti ai letti, quelli no-vax naturalmente». Qualcosa di vero c'è. La Procura di Belluno ha chiesto accertamenti su un fatto che sarebbe accaduto proprio in Pneumologia a Feltre. Per ora non ci sono indagati e nemmeno ipotesi di reato. Ma il post continua: «Derisi, scherniti, (i pazienti, ndr) chiedevano aiuto o semplicemente acqua con la febbre alta e le infermiere ridevano perché se si fossero vaccinati non si sarebbero ammalati e loro non avevano tempo da perdere». E ancora: «Ho chiesto nomi e cognomi a due pazienti che conosco, ma le persone interessate vogliono dimenticare». Una paziente, legata al letto, sarebbe riuscita a liberarsi una mano, prendere il cellulare e filmare le compagne di stanza legate. Sarebbero stati chiamati anche i carabinieri ma, una volta arrivati in Pneumologia, le infermiere li avrebbero respinti perché reparto Covid. L'azienda sanitaria ha preso le distanze, respingendo le accuse: «L'Ulss Dolomiti appreso dai social il messaggio, poi diventato virale, circa presunti fatti che sarebbero avvenuti nella Pneumologia Covid di Feltre, in mattinata ha immediatamente avviato un'indagine interna. Al momento non è emerso alcun riscontro. La direzione è in stretto contatto con le forze dell'ordine per i seguiti di competenza e per eventuali azioni di autotutela». (D.P.)
 

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Il Gazzettino