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VITTORIO VENETO (TREVISO) - Il messaggio ufficializzato venerdì dalle autorità era stato lapidario: divieto di riunione in luogo pubblico per la manifestazione del 2 maggio in piazza del Popolo. Nonostante le transenne e la massiccia presenza di polizia e carabinieri tuttavia una cinquantina di persone non ha rinunciato a presentarsi all'appuntamento di ieri pomeriggio. Niente sit-in, né comizi e neppure disordini, vista la massiccia presenza di polizia, digos e carabinieri. «Siamo qui come privati cittadini che fanno un giro a Vittorio Veneto come ci è consentito dalla legge» hanno commentato alcuni dei presenti, che avrebbero voluto aderire all'evento In piazza per la libertà lanciato (e poi ritirato, ndr) da Devis Bonaldo di Ancora Italia. Ora però rischiano tutti di essere multati, come già accaduto due settimane fa dopo il ritrovo a Conegliano che sollevò un polverone.
LA SITUAZIONE
«Questo divieto crea un precedente gravissimo. La questura non può negare il diritto di manifestare. Agiremo a livello legale: il Comune non ha emesso nessuna ordinanza per transennare la piazza pubblica, questo non è il giardino di casa del sindaco» ha tuonato l'organizzatore Devis Bonaldo. «Con il mio partito Ancora Italia continua e il presidente Francesco Toscano passeremo alle vie legali.
LE CONSEGUENZE
Lintenzione dei mancati manifestanti era pacifica e non si sono verificati particolari assembramenti, ma la mancanza delle protezioni e l'essersi riuniti ugualmente potrebbero esporre i presenti a delle conseguenze. Come accaduto a Conegliano, sono partiti gli accertamenti per identificare le persone vicine all'iniziativa, che nei prossimi giorni si vedranno recapitare la multa di 400 euro per violazione delle norme anti Covid. La manifestazione del 18 aprile aveva portato con sé una pioggia di sanzioni e proprio quell'evento ha spinto la Prefettura e la questura (dopo l'incontro del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutosi venerdì) a vietare la nuova riunione. Quel precedente potrebbe ora avere un peso importante nel caso ieri a Vittorio si fossero presentate persone già identificate a Conegliano, che potrebbero essere colpite anche da ulteriori provvedimenti. «La piazza non è il giardino privato del sindaco, ma non lo è nemmeno del signor Bonaldo ha replicato il primo cittadino Antonio Miatto. Non mi è arrivata da lui nessuna richiesta per il suolo pubblico e comunque la questura ha posto il veto. Visti i precedenti non mi sembrava una buona idea concedere la piazza per evitare pericolosi assembramenti».
LA POSIZIONE
«Manifestare contro i vaccini vuol dire avere gli occhi foderati di prosciutto, vuol dire non voler vedere che i vaccini funzionano, che stanno salvando delle vite». Scuote la testa Francesco Benazzi. Il direttore generale invita tutti a guardare un dato di fatto: «Non ci sono più ricoveri di persone con più di ottant'anni, e quelli di persone con più di settant'anni sono in forte diminuzione. Questo avviene di pari passo con la campagna di vaccinazione per fasce d'età». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino