«Tutti alla messa di don Floriano», l'appello dei no vax fa tremare Zoldo: poliziotti schierati e Digos in allerta

Don Floriano in piazza a Belluno
BELLUNO - Agenti di polizia schierati a Zoldo contro i no-vax. Un numero preciso di manifestanti non c'è, ma l'attenzione è alta soprattutto verso le...

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BELLUNO - Agenti di polizia schierati a Zoldo contro i no-vax. Un numero preciso di manifestanti non c'è, ma l'attenzione è alta soprattutto verso le possibili conseguenze del corteo. L'annuncio lanciato ieri sera, 6 novembre,  dal palco dei No green pass, in piazza Duomo a Belluno, ha infatti allarmato il sindaco Camillo De Pellegrin che ha chiamato la Questura. L'idea dei manifestanti è di raggiungere Don Floriano, a Coi, per dimostrare la loro vicinanza al sacerdote no-vax e partecipare alla messa che dovrebbe celebrare alle 16 (nonostante sia già stato sospeso dall'incarico e sostituito).

LA RICHIESTA D'AIUTO
«Abbiamo avvisato la Digos - ha spiegato ieri sera De Pellegrin - sono situazioni difficili da gestire e potenzialmente anche pericolose. Per altro, non disponiamo di forze di polizia da poter mettere in campo». Ma quanti manifestanti arriveranno oggi a Zoldo? Alla manifestazione di ieri sera, ad esempio, la Questura aveva ricevuto un preavviso di 400 persone. Se ne sono presentate circa 200. Tra gli ospiti sarebbe dovuto esserci anche Don Floriano ma per motivi sconosciuti non si è presentato. Così gli organizzatori hanno annunciato quello che sarà il programma di oggi: «Ci riverseremo in massa a Forno di Zoldo hanno detto con partenza alle 13.15 dal parcheggio della Lidl a Sedico. Gli altri punti di ritrovo saranno la stazione dei treni e l'hotel Quattro Valli di Longarone. Poi ci divideremo in due gruppi». Una piccola parte raggiungerà a Fornesighe il nuovo parroco, don Roberto, per convincerlo a riabilitare don Floriano. Mentre tutti gli altri andranno direttamente a Coi dove il sacerdote no-vax dovrebbe celebrare messa verso le 16 (pur non potendolo fare). Le idee di don Floriano, contro il vaccino anti-covid, sono note da tempo. Le ha esposte lui, in più occasioni, durante le manifestazioni in piazza.

LETTERA AL NUNZIO APOSTOLICO
Di recente, ha inviato quella ha definito una Lettera aperta al Nunzio Apostolico in Italia sugli scandalosi silenzi dell'episcopato italiano su cui, ieri sera, i manifestanti hanno concentrato gran parte dei loro interventi. Nella lettera Don Floriano Pellegrini esprime il suo imbarazzo nei confronti della chiesa istituzionale che avrebbe «condiviso, propagandato e moralmente imposto ai fedeli, persino come scientifica e indiscutibile, la lettura del fatto pandemico elaborata dall'Agenda 2030». Espressione precisa, secondo il sacerdote no-vax, di una lobby di economisti e di finanzieri. Quella, per intenderci, «che porta avanti il Nuovo Ordine Mondiale come appare da vari siti web».

«ABORTI PER FARE VACCINI»
La lettera è divisa per punti e don Floriano arriva a parlare addirittura di aborti. «A riguardo degli aborti procurati volutamente e spietatamente, pur di produrre dei vaccini si legge al punto secondo le argomentazioni, siamo onesti, degli organismi vaticani e la stessa frase ridicola di papa Francesco («Vaccinarsi è un atto d'amore») non reggono». Secondo l'ex parroco sarebbero argomentazioni «parziali, tendenziose, apologetiche, ambigue, in definitiva gravemente immorali». E conclude: «Come mettere in seconda linea, infatti, il dato oggettivo principale: che i vaccini sono fatti con un procedimento che presuppone l'assassinio di feti umani?».

CANTI E ABBRACCI


Per questa persona e per queste affermazioni, oggi, è stato organizzato un corteo che raggiungerà Zoldo. E mentre si continua con le manifestazioni no-vax e no-green pass, all'ombra di balletti, canti e abbracci, il virus in provincia corre e dilaga. Nelle scuole, nelle case di riposo, ma non solo. Il totale di attualmente positivi ha sfondato ieri quota 308 (a seguito di 33 nuovi casi nelle ultime 24 ore) e c'è grande apprensione per quello che potrebbe accadere la prossima settimana quando arriveranno gli esiti dei tamponi effettuati a seguito dei noti focolai sparsi sul territorio.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino