Ci sono iscritti solo 3 bambini, il nido resta chiuso: polemica in Friuli

Ci sono iscritti solo 3 bambini, il nido resta chiuso: polemica in Friuli
Ultimo caso nel Distretto della sedia: "chiude" il nido di Premariacco (Ud). Ma prima del Fvg lo stesso allarme era stato lanciato quasi in ogni provincia del Veneto a cominciare...

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Ultimo caso nel Distretto della sedia: "chiude" il nido di Premariacco (Ud). Ma prima del Fvg lo stesso allarme era stato lanciato quasi in ogni provincia del Veneto a cominciare dal Vicentino.




Se l'anno scorso le iscrizioni erano state solo 7, quest'anno, delle «62 famiglie» potenzialmente interessate contattate con una lettera dal Comune, come spiega l'assessore Silvia Riosa, all'incontro di presentazione si sono presentati in quattro. E poi le iscrizioni sono state solo tre, a cui si sarebbe aggiunto un bimbo a marzo. La metà del numero minimo di sette fissato dal bando per la struttura, che, di bambini, potrebbe ospitarne anche venti. E così l'amministrazione Trentin ha deciso di non attivare il nido per quest'annata. «L'anno scorso, per tenere aperto il nido, il Comune ha speso 28mila euro - ricorda Riosa -. Con questi numeri, il costo sarebbe lievitato a 40mila. Non ci è sembrato equo: preferiamo dare un contributo alle famiglie, che potranno iscrivere i figli in altri nidi». Sulla scelta di tenere chiuso l'asilo «ha pesato la coscienza amministrativa e di gestione delle risorse, sempre più limitate», nota il sindaco Roberto Trentin.

«Già gli altri anni - dice Riosa - le iscrizioni erano state molto basse e questo aveva provocato le critiche della minoranza. Quest'anno il numero è calato ancora, probabilmente per la crisi. Anche in altri comuni hanno dovuto chiudere i nidi per mancanza di iscritti». Su Premariacco incide, per Riosa, «la crisi del Distretto della sedia. Nella nostra zona industriale, in particolare a Leproso, sopravvivono pochissime realtà. Le fabbriche chiudono, i genitori restano senza lavoro e il costo del nido, nel nostro caso intorno ai 600 euro al mese per il servizio completo, diventa insostenibile». Un lusso.

Così quest'anno la struttura, inaugurata nel 2011 e costata 1,3 milioni («Ma il Comune non ha speso nulla: 500mila euro sono stati dati dalla ditta interessata alla permuta per acquisire l'ex caserma di Ipplis, altri 850mila dalla Regione») non aprirà i battenti per i piccolissimi. Ma accoglierà comunque i loro "colleghi" più grandicelli: per ristrutturare la parte più vecchia dell'edificio con i 400mila euro garantiti dalla Regione, infatti, il Comune avrebbe dovuto spostare alcune classi della materna. Che ora, invece, potranno restare a Ipplis, negli spazi del nido.

Camilla De Mori




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Il Gazzettino