San Martino di Lupari. Morto a 26 anni in un incidente la Vigilia, la famiglia dona gli organi. Chi era Nicolò Piva

Lavorava nella cooperativa sociale Alba Serena assieme al padre

Nicolò Piva, morto a 26 anni in un incidente
SAN MARTINO DI LUPARI - «Una parte di loro non c'è più, cercate di comprendere». Così dice con gentilezza un parente della famiglia di...

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SAN MARTINO DI LUPARI - «Una parte di loro non c'è più, cercate di comprendere». Così dice con gentilezza un parente della famiglia di Nicolò Piva, il ventiseienne di Campretto di San Martino di Lupari, mancato alle sei del mattino di sabato scorso a Castelfranco Veneto. Il furgone sul quale viaggiava da solo al ritorno da una serata trascorsa con gli amici, è uscito di strada sulla grande rotonda della circonvallazione Ovest. Il mezzo ha terminato la sua corsa sul fondo dell'ampio avvallamento. Vano purtroppo ogni soccorso. I giorni delle feste si sono trasformati in quelli del lutto e dell'enorme dolore per una giovane vita strappata all'affetto di mamma Roberta, papà Daniele, del fratello più giovane di lui di un anno e della sorellina che di anni ne ha quattro. Proprio lei, per la quale non è possibile capire l'enormità della perdita, nella sua semplicità, riesce a far ritornare sul volto degli adulti qualche sorriso. Ad interrompere un po' lo sgomento generato da una perdita di questa portata, di un giovane che si stava costruendo il futuro e che aveva tantissimo da fare e da dare.

Chi era Nicolò

Nell'abitazione dei Piva, chiusi in un dolore composto e profondo, in un'area ancora ricca di campagna, ci sono anche le parole della fede portate dal parroco di San Martino di Lupari don Livio Buso. Parole che in questi momenti è difficilissimo trovare e che non riescono comunque a dare un motivo dell'accaduto. Prima di tutto, prima delle parole, importante è la presenza fisica, la condivisione di un momento cupo dove nulla sembra più avere un senso. Questo il primo elemento dal quale trovare l'energia per ricominciare, consapevoli che, con tutta la buona volontà, il nastro della vita non può essere riportato all'indietro. Laborioso Nicolò, lavorava nella cooperativa sociale Alba Serena assieme al padre. Molteplici le attività svolte dalla coop: dalla cura del verde, alla raccolta, trasporto e gestione dei rifiuti, con principali committenti le amministrazioni comunali, le società di servizi ed i privati. Aveva vari amici Nicolò, ed appunto con alcuni di loro aveva trascorso la serata di venerdì fino alle prime ore della vigilia di Natale.

Donati gli organi

Un Natale vissuto dalla comunità pregando per il giovane Nicolò e per i suoi cari. Cordoglio che in tanti stanno dimostrando ai Piva. Famiglia normale, come tante, che ora si trova ad affrontare una prova enorme. Non perde però i valori profondi di una vita che se n'è andata in pochi istanti, improvvisamente. La famiglia pensa a chi quella vita rischia di perderla ogni minuto che passa. Mamma e papà di Nicolò hanno acconsentito all'espianto degli organi. Saranno i sanitari a valutare, ma dai genitori hanno avuto l'ampia disponibilità, quali organi potranno essere utili per dare una nuova speranza di vita e si spera sia ampia. Una decisione non semplice quando ci si trova di fronte ad una realtà così accanita, feroce, ma che è stata compiuta riconoscendo l'altruismo che Nicolò aveva.

Appassionato della famiglia, del lavoro e delle relazioni d'amicizia. Così era lui, e fa male a tutti parlarne al passato seppur di certo il suo ricordo non passerà mai come scritto in tanti dei messaggi affidati ai social. Roby: «Adesso vivi nel Regno dei Cieli. Che il Signore possa concederti sollievo e donarti la serenità che meriti. Non è un addio, ma un arrivederci». Enrico: «Grande dispiacere! Avremo sempre un bel ricordo di te» e Mirko: «Un angelo volato via troppo presto». In queste ore si sta definendo la data delle esequie. Con tutta probabilità la celebrazione si svolgerà giovedì pomeriggio nel Duomo di San Martino di Lupari. 

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Il Gazzettino