Nicola, morto a 29 anni in moto sulla Alemagna: le telecamere mostrano che l'auto invase la sua corsia

Nicola Valmassoni, morto a 29 anni in un incidente in moto
LONGARONE - Si è fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente in cui, alle 6.20 del 17 luglio scorso, perse la vita Nicola Valmassoni, 29 anni, di Longarone....

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LONGARONE - Si è fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente in cui, alle 6.20 del 17 luglio scorso, perse la vita Nicola Valmassoni, 29 anni, di Longarone. Il giovane, in sella alla sua moto era diretto a Cortina, dove lavorava come autista alla SeAm, quando all’imbocco della galleria di Termine, si scontrò mortalmente con una Skoda Octavia che arriva in senso opposto.


Inizialmente si ipotizzò un sorpasso di Valmassoni, eseguito per superare un veicolo lento che lo precedeva, invece le telecamere dell’Anas poste all’imbocco del tunnel hanno rivelato l’esatta dinamica: fu la Skoda, condotta da M.C., 50 anni di Padova, ad invadere la corsia su cui viaggiava il 29enne. Questa la conclusione del pubblico ministero Alberto Primavera.


«Ne eravamo certi e possiamo dire di esserci tolti un peso dal cuore, dopo tutto quello che è stato detto su Nicola – commenta il papà Emidio, assistito dai legali fiduciari di Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di incidenti stradali mortali –. Purtroppo, quando avvengono incidenti stradali di questo tipo, il dito viene puntato sempre contro il motociclista ma nostro figlio non è mai stato spericolato con la moto e quelle voci sono state per noi delle coltellate al cuore, già fortemente provato per quanto accaduto. Ora speriamo che la giustizia faccia il suo corso».
Dalle immagini delle telecamere di video-sorveglianza, visionate dagli inquirenti fotogramma per fotogramma, si vede l’auto Skoda invadere la corsia di sinistra e scontrarsi con una moto in arrivo dalla direzione opposta. Su quella Ducati “Moster” sedeva Nicola Valmassoni. Superata una curva, si trovò davanti l’auto e non riuscì ad evitarla. Poi, cadde dalla moto e colpì diverse volte il guard-rail riportando delle ferite che purtroppo non gli lasciarono scampo.


«Dalla consulenza tecnica affidata all’ingegner Andrea Calzavara è emerso che l’automobilista guidava ad almeno 90 chilometri orari; quindi, ben oltre il limite consentito su quel tratto di 70 km/h – spiega Gennaro Pisacane, responsabile della sede di Giesse di Belluno –. Probabilmente, una volta uscito dalla galleria, non è stato in grado di mantenere la guida dell’auto e ha invaso la corsia opposta. Il consulente tecnico ha sottolineato che l’assenza di qualsiasi tentativo di frenata o di correzione della traiettoria da parte dell’automobilista può essere spiegata solo con un colpo di sonno o con una distrazione dello stesso, oltre che naturalmente con l’elevata velocità».
Il giovane Valmassoni, quella mattina si stava recando al lavoro, a Cortina. Prese la moto per evitare le code che nelle domeniche estive intasano la statale di Alemagna. Era partito da Ponte nelle Alpi dove da qualche tempo abitava con la fidanzata dopo aver lasciato l’abitazione di famiglia in via vittime del Vajont.


La verità è stata stabilita. Non basterà a dare pace ai genitori, ma almeno conserveranno il ricordo di un figlio che «non aveva mai dato pensieri», come disse papà Emidio il giorno della disgrazia.
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Il Gazzettino