AZZANO - Tutto muscoli e niente cervello? È un luogo comune. Lo dice Nicola Mura, atleta di bodybuilding a livello mondiale, 35 anni di origini sarde, azzanese da oltre 15 anni...
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Ora è in preparazione per il titolo di mister universo Wabba World che si terrà in novembre a Tirana. Alto un metro e 76, pesa 78 kg e cura da solo la propria tabella di allenamento e dieta. «Seguo la concezione del bodybuilding vecchio stile - spiega Nicola - che muove da un'ideale di armonia e di proporzioni fra le diverse parti del corpo. Il mio è un culto della bellezza estetica; lo faccio anche per invecchiare bene e tenermi in forma».
Come si fa ad avere un fisico così in forma? «Il 70% lo fa l'alimentazione. Molte proteine, con preferenza per carne bianca e pesce bianco. Mangio sui 600 grammi di pollo al giorno. Poi vitamine, fibre e 4-5 litri di acqua al giorno. Corro per eliminare i grassi ed esclusivamente a digiuno, per evitare di bruciare solo le calorie appena introdotte. Per mesi non vedo una pizza o un gelato. Fra i carboidrati scelgo solo quelli integrali. Prendo integratori naturali, anche aminoacidi. Gli steroidi anabolizzanti sono scorciatoie devastanti, immorali oltre che illegali. Quando finiscono i periodi di preparazione ho anche alcuni mesi di "riposo", in cui reintegro gli altri alimenti».
Nove le gare sostenute dall'anno scorso, quando ha deciso d’imboccare la via agonistica nello sport che da 15 anni è la sua passione quotidiana. «Mi alleno un'ora al giorno per 5-6 giorni la settimana. Faccio 5 pasti al giorno: la colazione è il più importante e non si salta mai. Dormo 8 ore a notte, niente alcolici. Servono molta forza di volontà e autodeterminazione, ma quando hai una passione lo fai volentieri. Forse sono qualità che derivano anche dal mio mestiere, visto che è da 15 anni che lavoro nell'esercito». Nicola è infatti graduato in un settore operativo. E la gente come la pensa? «A volte vengo considerato un asociale perché non mangio pizza alle cene. Il punto è che non si può sgarrare neanche una volta: la tartaruga esce a tavola». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino