Il campionato del Mondo di Monopoli parla italiano, anzi veneziano. Ad aggiudicarselo, verso le 15 di ieri ora italiana, è stato Nicolò Falcone, trentenne nato e cresciuto a...
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In finale, il veneziano ha sfrecciato alla grande con la sua macchina da corsa, anche se la sua pedina preferita è da sempre il cappello a cilindro, e in tre quarti d'ora ha chiuso la partita.
Nicolò ha iniziato a giocare 25 anni fa, il suo lungo percorso di vittorie ha raggiunto l'apice ieri, quando ha battuto, grazie al tris di arancioni, i più ambiti da tutti i giocatori di Monopoli, prima Tsutomu Doita dal Giappone, poi l'americano Brian Valentine e infine il detentore del titolo, il norvegese. Al giovane veneziano, oltre alla gloria di fregiarsi del titolo mondiale, è stato quindi consegnato anche il contenuto di una scatola di Monopoli in soldi veri: ben 20.580$. Cifra che già quando aveva raggiunto il titolo nazionale sperava di aggiudicarsi per poterli investire nell'acquisto di barca nuova: una topetta, da veneziano vero.
Via telefono, Nicolò si è detto molto felice della vittoria. Alla vigilia aveva commentato l'evento come un successo in partenza, già il viaggio era stato un bel traguardo per lui, ma le speranze sono andate ben oltre le attese. Falcone negli ultimi mesi era stato intervistato dalle radio di tutta Italia divenendo anche ospite della trasmissione il Volo Del Mattino, di Radio DeeJay.
Il filo conduttore di ogni sua intervista è l'ironia, basata sulla satira degli stand-up comedians a cui si ispira per diventare un giorno professionista. E parlando dell'attenzione che tutti i media italiani che si sono avvicinati a lui negli ultimi mesi non ha risparmiato una battuta: «La soddisfazione più grande in questi giorni? Finire su Topolino. Andare sui giornali è relativamente semplice, basta prendere contromano la tangenziale o sfasciare un imbarcadero per un «due di picche», ma finire su Topolino, beh, quella è un'altra storia».
Ma come nasce l'idea di partecipare ad un campionato di Monopoli? Da una scampagnata, fa sapere Falcone, che spiega come con due amici, dopo aver visto un avviso apparso sul computer, abbia deciso di farsi «una mangiata» in compagnia a Spilimbergo, in Friuli, seguita dal torneo regionale. Da quella qualifica è nata la trasferta milanese dell'aprile scorso. Da cui è nato il titolo nazionale, prima, divenuto ieri mondiale.
E alla richiesta di un consiglio per il gioco, non si tira indietro e suggerisce: «Meglio investire sulla Pubblica Amministrazione: stazioni e società, che rendono poco, ma rendono sempre». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino