Nice Footwear corre veloce, pronte nuove acquisizioni: «Così innoviamo il lusso in Riviera del Brenta»

Nice Footwear corre veloce, pronte nuove acquisizioni: «Così innoviamo il lusso in Riviera del Brenta»
PADOVA - Cervello e cuore produttivo a Padova per catturare i maestri della Riviera del Brenta e i giovani talenti dopo aver conquistato un ruolo da front runner nelle...

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PADOVA - Cervello e cuore produttivo a Padova per catturare i maestri della Riviera del Brenta e i giovani talenti dopo aver conquistato un ruolo da front runner nelle sneaker.  Nice Footwear dopo le acquisizioni di Favaro Manifattura Calzaturiera (scarpe da donna di lusso) ed Emmegi (borse e accessori in pelle) non si ferma e lancia la sfida per superare i 50 milioni di fatturato entro 2-3 anni ma soprattutto rivoluzionare un settore spesso ancora legato a vecchie logiche produttive. «La nostra nuova sede di Padova vuole diventare un modello produttivo dove al centro c'è la persona ma anche la sostenibilità: in azienda abbiamo un giardino verticale che viene curato da ogni addetto ma siamo anche indipendenti a livello energetico grazie ai nostri pannelli fotovoltaici - spiega Bruno Conterno, 48 anni, presidente, Ad e azionista di maggioranza di Nice Company, la holding che controlla al 75% Nice Footwear (il resto è quotato in Borsa) e a cascata quindi le altre società di questo gruppo (sede legale a Milano) da oltre 32 milioni di fatturato consolidato nel 2021 in crescita a doppia cifra -. Siamo partiti da Vicenza progettando e realizzando sneaker in proprio col marchio Kronos e in licenza per altri come ellesse, Lotto, ma oggi abbiamo spostato il nostro quartier generale a Padova dove ci sono gli uffici, la ricerca e sviluppo e anche l'attività produttiva del calzaturificio da donna di lusso Favaro che era a Fossò (Venezia). La nostra vuole essere una realtà innovativa in tutti i campi, dalla sostenibilità all'efficienza, utilizziamo software all'avanguardia con avatar per realizzare scarpe su misura per le richieste dei committenti. E qualche volta anche per singoli, come nel caso di una nota cantante americana». Conterno non entra nei dettagli, ma la sneaker da star dovrebbe costare assai, molto di più di quelle pensate a Padova e realizzate in Cina. Ma non c'è solo alta tecnologia nel laboratorio delle calzature venete che oggi impiega 35 addetti al raddoppio in febbraio (altri 18 lavorano alla Emmegi di Maserà di Padova, acquisita all'80% un anno fa da Gianni Mortandello e Antonella Venturini). «Vogliamo creare un polo di eccellenza per sviluppo, progettazione e produzione di calzature e accessori. Aggregheremo altre realtà del territorio già da quest'anno», dice il vicentino Conterno.


RICAVI A 32 MILIONI
Il bilancio? «Al 30 aprile 2022 abbiamo registrato un fatturato consolidato 32 milioni con le nuove acquisizioni e le controllate estere contro i 24 del 2020, con un utile netto vicino al milione - spiega il presidente - sull'esercizio che chiuderemo tra 4 mesi sono ottimista, la crescita dovrebbe essere a due cifre. Il nostro obiettivo è superare i 50 milioni di ricavi entro due o tre anni».


«Sette anni fa abbiamo fatto una scommessa - spiega l'altro socio Francesco Torresan, 48 anni, trevigiano di Montebelluna, il responsabile produzione del gruppo - creare qualcosa che non esisteva, utilizzando strutture produttive simili customizzandole di volta in volta per ogni cliente. La nostra è un'azienda divisa in silos, design, ricerca, sviluppo, e anche produzione e distribuzione. Serviamo grandi gruppi come Avirex, una joint venture di un paio di mesi fa, e società europee come G-star o Lyle & Scott, con le quali abbiamo firmato accordi di distribuzione per l'Italia e una parte delle calzature le produciamo noi. La Riviera del Brenta è la nostra diversificazione: vogliamo entrare nel network per dare il nostro contributo a riassestare il sistema di lavoro, mantenendo l'artigianalità del prodotto ma affinandola in una fase industriale più velocizzata per mantenere i costi sotto controllo. Ci sono dei maestri che creano delle opere d'arte, l'hanno capito anche le maison francesi: vogliamo che lavorino in ambienti ariosi, innovativi, valorizzando al massimo l'individuo (tutti i nostri addetti sono a tempo indeterminato) e attirando i giovani». Assunzioni in vista? «In organico mancherebbero tra le 5 e le 10 persone, non è facile trovarle», dice Torresan.

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Il Gazzettino