“Perplessità” è la parola che ieri era sulla bocca di coloro che lavorano affinché il comprensorio del Nevegàl riconquisti la propria...
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Le bandiere sgualcite, alberi lungo le piste ancora a terra, dopo il ciclone Vaia nel novembre 2018. Non c’è un vaso di fiori che dia allegria. Erba incolta lungo le strade e nessun servizio degno di una frazione del capoluogo. Per fortuna il supermercato aprirà fra pochi giorni, il bancomat rientrerà in funzione a breve e da giovedì riaprirà l’Info point. Chi lavora sul Nevegàl non ha più nulla da perdere e commenta l’ultima “trovata” del sindaco per aprire la seggiovia, dopo che la società Alpe ha dichiarato a più riprese che non darà in affitto gli impianti, perché preferisce aspettare che Palazzo Rosso li acquisisca. Mario Fabrinetti, proprietario del tabacchino e del negozio di noleggio sci e biciclette, esordisce con una battuta: «Non capisco perché la Juventus abbia preso Ronaldo, vista l’impressionante capacità del sindaco di Belluno a fare dribbling». Fabbrinetti è sul colle da parecchio tempo e di cose ne ha viste, nel corso degli anni. «Io sono sempre pronto ed organizzato, non capisco però queste invenzioni dell’ultimo momento – fa presente Fabrinetti -. Ormai il coniglio dal cilindro non è neanche più una sorpresa, da parte del nostro sindaco. Infatti si è dimostrata una sorpresa più per i suoi consiglieri, che paradossalmente dovrebbero sapere le cose prima degli altri, compresa l’assessore al Nevegàl. Figurarsi che non lo sapeva neanche chi ha la proprietà degli impianti. Sinceramente mi sembra l’ennesimo modo per far sì che qualcuno gli dica di no (l’Alpe del Nevegàl, ndr) per poi poter dire: la soluzione l’avevo trovata», afferma il proprietario della tabaccheria, che non risparmia il suo pensiero: «Siamo stufi di questa situazione. È una sparata perché aprire la seggiovia, partendo il 16 giugno, la vedo molto difficile. Oltretutto può rivelarsi anche un’arma a doppio taglio». Il riferimento è a chi potrebbe partecipare al bando per la gestione, Unifarco per esempio. Alessandro Molin, portavoce degli operatori, esordisce: «Siamo tutti un po’ perplessi, inutile nasconderlo. Logico che, se apre la seggiovia, siamo contenti. Peccato che si arrivi sempre in ritardo. Questa soluzione bisogna pensarla due mesi fa e arrivare a giugno con tutto pronto. Adesso nessuno può vendere nessun pacchetto turistico. Se l’operazione riesce si aprirà ad agosto, con un servizio parziale». Come a dire: chi ha le seconde case può contare solo su agosto, ma ci si poteva e doveva muovere diversamente. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino