Allarme in quota, la neve non si vede: le piste più belle rimangono chiuse

Un cannone sparaneve
PORDENONE-UDINE - Le dita incrociate sono tutte per domenica 31 dicembre quando oltre i 1000-1.200 metri (700 nel Tarvisiano) dovrebbe tornare anche se solo momentaneamente...

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PORDENONE-UDINE - Le dita incrociate sono tutte per domenica 31 dicembre quando oltre i 1000-1.200 metri (700 nel Tarvisiano) dovrebbe tornare anche se solo momentaneamente la neve. Intanto però il piatto piange: fa troppo caldo e anche l'innevamento artificiale non è sempre praticabile. «Pronti a innevare le piste non appena cambierà la situazione meteo - spiegano da Promoturismo Fvg -. In Friuli Venezia Giulia si attendono le precipitazioni che nei prossimi giorni potrebbero portare finalmente la neve a rafforzare il manto nevoso. Nel frattempo, le aperture degli impianti sciistici rimangono invariate nei diversi comprensori della regione. Questa la situazione almeno fino al 31 dicembre». Questo significa che non è stato possibile procedere all'apertura di alcune delle piste da sci più belle e famose di tutta la regione. Serve la neve, serve il freddo, soprattutto per riuscire ad innevare i tracciati con i cannoni senza che il manto si trasformi in poche ore in qualcosa di simile ad una granita. E intanto, appena al di là del confine, arriva la risposta di Pramollo: «A Pramollo vi aspettano già ben 50 chilometri di piste in condizioni perfette, tutte collegate tra loro da comodi e veloci impianti di risalita, per un divertimento senza soste», è il messaggio dell'ufficio turistico carinziano al vertice del polo sciistico che si raggiunge da Pontebba e da Hermagor in Austria.

LA POLEMICA
Una situazione, quella della montagna che soffre per la poca neve in quota, che se appaiata alla pioggia di milioni garantiti dalla Regione nei prossimi due anni ha fatto esplodere la polemica. «Nonostante i report pubblicati solo pochi mesi fa da Arpa, che dimostrano in modo chiaro i cambiamenti climatici in atto e le prospettive che ci attendono nei prossimi anni e nonostante l'evidenza empirica di temperature ben sopra la media, la Giunta Fedriga stanzia altre decine di milioni di euro per nuove piste da sci e per un modello di turismo invernale superato dalla storia - afferma in una nota il capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo -. I dati Arpa ci dicono che la temperatura media annuale degli ultimi 10 anni (2013-2022) è di 14°C: il riscaldamento di questo ultimo decennio, rispetto al secolo scorso, risulta quindi di 1,3 °C. Se le emissioni di gas climalteranti continueranno a crescere secondo l'attuale andamento in regione potremmo aspettarci a fine secolo un aumento di temperatura fino a 5° in inverno e fino a 6° in estate, con un forte aumento di ondate di calore». Moretuzzo parla apertamente di «spreco di denaro».


«La Regione cerchi un modo nuovo di vivere la nostra montagna che non ha trovato nessun riscontro con la politica della giunta Fedriga, Mazzolini e Bini in testa, fino ad oggi. Il governo di destra-centro, infatti, punta sulla trasformazione della nostra ancora incontaminata montagna al pari di un enorme parco giochi invernale con, addirittura, caroselli di motoslitte e impianti sciistici a bassa quota non capendo che per i cambiamenti climatici in essere avremo inverni sempre più caldi», spiega invece Capozzella del M5s.
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Il Gazzettino