La sabbia del Sahara raggiunge i ghiacciai a oltre 3300 metri e colora la neve di giallo. La spiegazione dell'esperto Tolin

BELLUNO - Un fenomeno ciclico, che affascina e suggestiona: stiamo parlando della neve "spolverata" di giallo, dovuta alla sabbia che raggiunge le altissime quote,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

BELLUNO - Un fenomeno ciclico, che affascina e suggestiona: stiamo parlando della neve "spolverata" di giallo, dovuta alla sabbia che raggiunge le altissime quote, partendo nientemeno che dal Sahara.

Le cime innevate e colorate comprendono quasi tutte le Alpi, in particolare quelle del Nordest. Una nuvola di polvere desertica ha infatti interessato l'area orientale del continente europeo passando prima dalla Sicilia fino all’Abruzzo, e poi spostandosi verso la Grecia e i Balcani, risalendo in direzione dell’Albania, il Montenegro e la costa croata fino alla Moldavia, all’Ucraina e al sud della Russia europea. Ma come fa la sabbia a raggiungere queste quote percorrendo migliaia di chilometri?

Direttamente da Punta Penia ci spiega il fenomeno, tecnicamente, l'esperto Flavio Tolin dell'associazione MeteoTriveneto, ideatore e finanziatore del progetto che ha portato all'installazione della stazione meteo in cima alla Marmolada. Qui le sue telecamere hanno immortalato le cime "colorate" precisamente a a 3.343 metri di quota. «È dovuto tutto a una perturbazione proveniente da sud-ovest - spiega l'esperto - che ha fatto risalire le polveri sospese dalle superfici dell'Africa. Queste, depositandosi e fondendosi con neve, hanno prodotto un color giallo ocra».

Ma non è uno spettacolo scenografico destinato a rimanere visibile solo nei prossimi giorni. L'esperto ci spiega infatti che con la bella stagione «a partire da luglio, questo colore riaffiorerà, in quanto le polveri attraggono il sole e si accelera la "fusione nivale", ovvero la modifica del manto nevoso: con la neve nuova, tornerà il giallo». 

E per percorrere queste distanze immense, quanto possono metterci le polveri? Meno di quello che si possa pensare: «Possono metterci anche un paio di giorni - precisa Tolin - e il fenomeno capita ciclicamente, le ultime volte si sono registrate l'anno scorso, nel 2023 e nel 2018».

Il trasporto della sabbia inoltre non dipende dalle bufere, come l'ultima verificatasi sullla cima della Regina delle Dolomiti giovedì 28 marzo, dopo le intense nevicate dei giorni precedenti. «Nelle prossime ore, è attesa una quota neve tra i 1800 e i 2000 metri» avverte infine Tolin.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino