Salasso per innevare le piste ma la stagione è in salvo

Salasso per innevare le piste ma la stagione è in salvo
BELLUNO - La neve "sparata" consente di sopperire alle bizze del tempo, ma a caro prezzo. Il costo per produrla dipende da vari fattori, in primis dal consumo di acqua e di...

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BELLUNO - La neve "sparata" consente di sopperire alle bizze del tempo, ma a caro prezzo. Il costo per produrla dipende da vari fattori, in primis dal consumo di acqua e di energia elettrica.

Servono poi le temperature adatte, altrimenti la resa degli impianti di innevamento viene compromessa con le conseguenti ripercussioni sulle bollette.

«Finora abbiamo speso più di 400mila euro per garantire l'apertura delle piste - dichiara Renzo Minella, responsabile marketing della skiarea San Pellegrino -. Uno sforzo importante che ci ha consentito di offrire agli sciatori 30 chilometri di tracciati tra Falcade e il passo. I clienti sono soddisfatti e ci fanno i complimenti. Spiace che il nostro impegno sia vanificato da servizi del tutto negativi andati in onda durante i tg nazionali. È vero che sui prati neve non ce n'è, però è altrettanto vero che chi vuole sciare può farlo su piste preparate nel migliore dei modi laddove gli impianti sono aperti».

«Produrre neve costa mediamente 3 euro al metro cubo - aggiunge Sergio Pra, presidente di Alleghe Funivie -. Non è una cosa semplice perché si dipende comunque dalle condizioni meteorologiche. Con temperature rigide e con il giusto grado di umidità lance e cannoni funzionano a pieno regime, altrimenti la resa cala. È quindi necessario stare molto attenti per evitare gli sprechi. Da ieri, ad esempio, le temperature si sono alzate e dobbiamo essere pronti a sfruttare ogni ora che offre le condizioni favorevoli, giorno o notte che sia».

Sulla stessa lunghezza d'onda Bruno Piva, presidente del consorzio Ski Civetta: «Gli elementi fondamentali in questo momento sono il freddo e l'acqua. I cannoni possono lavorare con un limite di 1,5 gradi sotto lo zero, ed è già una spesa consistente. Se si va sopra i nostri sforzi sono vanificati. Se non arriva la neve "vera", deve almeno essere freddo per quella programmata. Comunque noi ci siamo»


«Servono dai 10 ai 15 gradi sotto zero per avere la massima resa degli impianti di innevamento - sottolinea Walter Finazzer del consorzio impianti a fune Arabba Marmolada -. Si riesce a lavorare anche con temperature più alte, come abbiamo fatto finora, sapendo che i costi possono lievitare anche sino ai 6 euro al metro cubo, in particolare dove risulta complicato il pompaggio dell'acqua».
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Il Gazzettino