In montagna ci sono 10 gradi: niente neve e cannoni spenti Sole anche sul ponte dell'Immacolata

In montagna ci sono 10 gradi: niente neve e cannoni spenti Sole anche sul ponte dell'Immacolata
BELLUNO - Le previsioni parlano chiaro: Arabba 8 gradi, Cortina 10, Asiago 11, Agordo 11. Inversione termica e sole su tutte le Dolomiti. E i meteorologi avvertono: Natale sempre...

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BELLUNO - Le previsioni parlano chiaro: Arabba 8 gradi, Cortina 10, Asiago 11, Agordo 11. Inversione termica e sole su tutte le Dolomiti. E i meteorologi avvertono: Natale sempre meno bianco.

I consorzi sciistici e gli operatori fanno invece gli scongiuri e quel bianco lo vogliono eccome a costo di "svenarsi" e prendere letteralmente a cannonate le piste per gli impazienti patiti dello sci e dello snowboard che ormai contano le ore per aprire ufficialmente la stagione degli sport invernali 2015-2016.
«E noi siamo pronti ad accoglierli -assicura Enrico Ghezze, presidente del Consorzio Skipass Cortina- anche se ovviamente non possiamo offrire tutte le piste aperte. La neve ci ha traditi. Ma garantiamo un manto di una trentina di centimetri». E allora si spara. In Faloria, in Tofana, sul Cristallo.
Cannoni in funzione appena le temperature lo permettono. E anche questo è un problema. Ma almeno l’acqua c’è.

Nella sola ski area ampezzana si va dal grande invaso dietro Col Drusciè (100mila metri cubi) ai 13 mila del Cristallo ai 10mila di Son de Prade e poi altri impianti minori. Una manna per quando, come in questo avvio di stagione, la neve si fa solo attendere.
E infatti, se non hai l’acqua non hai neppure la neve artificiale e gli appuntamenti con gli sciatori saltano. E i conti non tornano.

Ne sa qualcosa Arabba che non disponendo di sufficienti riserve d’acqua, tiene le piste di collegamento chiuse e "rompe" il loop dello spettacolare Sellaronda, uno dei caroselli più affascinanti dell’intero arco alpino.
Politiche sbagliate, poca lungimiranza, burocrazia che penalizza i progetti? Il gestore "Pordoi" spa accusa proprio la burocrazia che in 5 anni non ha ancora messo quei timbri che darebbero il via libera alla creazione dell’atteso bacino.

Un’odissea passata anche da Cortina, ricorda Giovanni Valle, ex presidente dell’Anef Veneto, uno dei promotori al tempo del progetto del grande invaso "a forma di cuore" in Tofana che nacque negli anni ’90 ma solo nel 2013 fu ripreso e completato. «Ritardi, burocrazia, anche qualche ostacolo, che per anni hanno fermato un’infrastruttura indispensabile per Cortina». Ma, almeno ora c’è e -temperature permettendo- i cannoni possono andare a pieno regime: «Prima -sottolinea Valle- si utilizzavano i "soprapieni" degli acquedotti locali ma in realtà solo dopo il potenziamento di quello di Azzon le cose migliorarono, in attesa del nuovo impianto».

Eppure, anche con l’acqua, anche con un "fronte di cannoni" efficienti e schierato, l’incognita è la temperatura. Così in Friuli, le piste di Piancavallo e Sella Nevea nel ponte dell’Immacolata resteranno deserte. «Non piove, non nevica e la forte inversione termica non ci permette l’innevamento artificiale -spiega Enzo Sima, responsabile marketing dell’agenzia regionale Promotur- e gli appassionati della neve potranno contare solo sulle piste di Tarvisio, peraltro al 50%. La settimana successiva contiamo di aprire anche Ravascletto-Zoncolan e Sella Nevea».
Nonostante, l’offerta ridotta, paradossalmente in Friuli andrà meglio dell’anno scorso, quando per il brutto tempo gli impianti non aprirono neppure per Natale.

Aperture limitate anche nell'area Ski Civetta, con solo alcune piste percorribili, ammette Bruno Piva, presidente del consorzio: «Un'Immacolata con solo il 25% di piste percorribili, su un totale di 80 km. E anche noi siamo penalizzati dall'inversione termica di questi giorni».
E Piva, i conti per il revamping dell'intero carosello del Civetta li ha fatti e sono pesanti: si viaggia verso i 10 milioni di euro per i due invasi di Zoldo e Alleghe (ciascuno da 100mila metri cubi di acqua) e l'infrastrutturazione complessiva per l'innevamento programmato. «Un progetto che può rappresentare la svolta per queste montagne. Ma non possiamo fare da soli».

Intanto, per gli irriducibili dello sci, visti i pochi impianti aperti il ponte dell'Immacolata proporrà code e attese anche ai gate delle piste.


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Il Gazzettino