«Nessuna violenza sulla sorella», assolto Andrea Bambace, candidato sindaco M5s

Andrea Bambace
CASTELFRANCO - Violenza privata e lesioni aggravate: accuse da cui Andrea Bambace, 52 anni, ex candidato sindaco a Castelfranco con il Movimento 5 Stelle, è stato...

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CASTELFRANCO - Violenza privata e lesioni aggravate: accuse da cui Andrea Bambace, 52 anni, ex candidato sindaco a Castelfranco con il Movimento 5 Stelle, è stato prosciolto. L'esponente pentastellato, professore e già consigliere comunale, era alla sbarra degli imputati per un dissidio con la sorella legato a questioni economiche. Ieri mattina l'epilogo del processo: Bambace, difeso dall'avvocato Marco Furlan, è stato assolto dall'accusa di violenza privata perché il fatto non sussiste, mentre per il reato di lesioni è stata dichiarata l'improcedibilità visto che la sorella ha nel frattempo ritirato la querela al termine di un procedimento civile.



IL DISSIDIO FAMILIARE
E' stata proprio la donna a presentare denuncia nei confronti del fratello per un episodio successo a marzo del 2016. Lo aveva accusato di una vera e propria aggressione al culmine di una lite scoppiata in casa della madre, anziana e bisognosa di cure. I rapporti tra i due sarebbero stati già molto tesi alla luce delle accuse mosse da Bambace alla sorella, che secondo lui si era appropriata di somme di denaro della madre. Quel giorno lui, trovandola a casa della madre, l'avrebbe insultata dandole della «ladra» e della «disonesta» e promettendo di fargliela pagare. La donna, in base a quanto riportato nella denuncia avrebbe cercato di fargli abbassare i toni, invano. A un certo punto, spaventata, avrebbe preso il cellulare per chiedere aiuto. Ma il 52enne glielo avrebbe strappato di mano per poi rifugiarsi in un'altra stanza e cancellare i messaggi pieni di insulti che lui stesso le aveva inviato. Poi le avrebbe restituito il cellulare continuando a insultarla mentre lei lo filmava. Da qui sarebbe scattata una seconda aggressione: Bambace le avrebbe strattonato di nuovo il braccio per impadronirsi dello smartphone, chiudersi in bagno e cancellare le prove della gazzarra.

LA DIFESA

Una ricostruzione dei fatti che il legale dell'imputato ha smontato del corso del dibattimento, riuscendo a dimostrare che Bambace non avrebbe mai avrebbe mai preso il cellulare alla sorella ma ci avrebbe soltanto provato, come testimoniato dalla figlia della donna. La compagna di lui inoltre ha testimoniato di essere stata chiamata al telefono da lui quella sera: lo aveva sentito urlare contro la sorella, ma non rubarle il telefono e chiudersi in altre stanze. Così è arrivata l'assoluzione per la violenza privata. Caduta questa accusa è venuta meno anche l'aggravante per nesso teleologico delle lesioni. Un'imputazione quest'ultima che sarebbe rimasta in piedi soltanto a fronte di una querela, che però nel frattempo la sorella ha ritirato.
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Il Gazzettino