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NERVESA DELLA BATTAGLIA - Una classe con più di venti alunni, in presenza di un caso con disabilità, è illegittima. Lo ha detto, con sentenza esecutiva discussa il 9 ottobre e pubblicata lo scorso 12 dicembre, il Tar del Veneto, accogliendo il ricorso presentato dalla famiglia di un ragazzo certificato di Nervesa che, dopo un anno di incontri e dibattiti infruttuosi con la dirigenza e gli uffici scolastici preposti, ha deciso di rivolgersi al tribunale per riuscire a far valere i propri diritti. In particolare, la violazione dell’art. 5, c.2 del D.P.R n. 81 del 2009, il quale prevede che le classi iniziali qualora accolgano alunni con disabilità, siano costituite “di norma” con non più di 20 alunni, salvo delega sorretta da espressa motivazione, la quale nel caso in questione, era assente.
LA VICENDA
La vicenda è nata quando, in occasione della riunione relativa alla composizione delle classi prime della scuola secondaria di Nervesa, sono state proposte due sole sezioni a fronte di un numero di iscritti complessivo di 52 alunni, di cui due con certificazione e un terzo in fase di acquisizione (attualmente ottenuta).
LA BATTAGLIA
«Siamo molto orgogliosi di questo risultato -dicono le famiglie- perché crea un precedente importante a livello nazionale, in quanto diventa strumento di supporto per tutte le famiglie che hanno figli con disabilità». Ma cosa succederà ora, dopo tre mesi dall’inizio della scuola? Le famiglie auspicano che, «con urgenza, venga eseguita la sentenza e siano costituite 3 classi nella sede di Nervesa, in questo modo tutti potranno trarne beneficio: alunni, docenti e qualità della didattica». Intanto, i genitori oggi si chiedono: «Quanto tempo ancora dobbiamo attendere perché venga garantito ai nostri figli il diritto fondamentale a un’istruzione adeguata e di qualità? Cosa dobbiamo aspettarci ora? Una riduzione numerica delle classi con lo spostamento dei ragazzi da un istituto all’altro? (cosa che non è ammessa dalla legge se non con il pieno consenso dei genitori)». Ma accennano anche alla questione Covid: «Vista l’attuale emergenza sanitaria - si chiedono - non sembra illogica la formazione di classi così numerose, dal momento che costituiscono potenzialmente cluster troppo estesi? A conferma di questo timore, una delle due classi ha già subito più di un mese di quarantena con relativa dad». E ancora: «È possibile che ci si veda costretti a ricorrere alle vie legali per vedere riconosciuti i propri diritti, quando sarebbe bastata una maggiore coerenza?».
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