Ai Pioppi, il parco divertimenti sul Montello riapre dopo due anni

Un'attrazione del parco Ai Pioppi di Nervesa
NERVESA - Il parco giochi de “I Pioppi” riapre. In questi due anni, il paradiso sul Montello ideato nel 1969 da Bruno Ferrin e caratterizzato da giostre, da lui...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

NERVESA - Il parco giochi de “I Pioppi” riapre. In questi due anni, il paradiso sul Montello ideato nel 1969 da Bruno Ferrin e caratterizzato da giostre, da lui realizzate, tutte gratuite, è rimasto inesorabilmente chiuso. O meglio, ai Pioppi si poteva andare solamente per degustare dei buoni piatti. Dal 27 marzo, invece, la novità. Dopo due anni il parco divertimenti tornerà operativo. E si potrà così apprezzare quella che è la vera particolarità del parco: le giostre ideate e costruite da Ferrin, che funzionano senza elettricità, sfruttando le leggi fisiche. E Bruno, che dall’alto dei suoi 85 anni a tutto pensa fuorché a godersi la pensione, sarà pronto a fare gli onori di casa. «In questi due anni - spiega Francesco Celante, nipote di Bruno - abbiamo scelto di non aprire. Per farlo, sarebbe stato necessario disinfettare le attrazioni e prevedere personale che controllasse il distanziamento e il rispetto delle regole. Per farlo, avremmo dovuto prevedere un biglietto d’ingresso dato che tale intervento avrebbe comportato per noi costi insostenibili».

IL MARCHIO

Ma ai gestori tale idea non piaceva proprio. «Sarebbe stato contrario allo spirito del nostro parco giochi, dove tutto è gratuito. Così abbiamo aspettato. La gente, quando trovava chiuso, prima ci rimaneva male e storceva il naso, ma, quando spiegavamo la scelta, capiva e apprezzava. E in tanti hanno continuato a venire a mangiare da noi, per sostenerci ma anche perché gradiscono la nostra cucina e ciò che siamo in grado di offrire: in particolare, un luogo di relax». Il parco fa parte dell’Osteria ai Pioppi ed è riservato ai suoi clienti; è un ristoro popolare dove si va a mangiare piatti della tradizione regionale seduti su lunghe tavolate sotto a una grande tettoia. «Siamo pronti a ritornare alla normalità dopo due anni di attesa - prosegue Francesco - Per accedere al parco e mangiare occorre il Green pass. Vediamo se nel frattempo cambierà qualcosa. Intanto, abbiamo introdotto una novità: la nostra, cioè, sarà un’Osteria Ai Pioppi ancor più ecologica. Infatti, ora ci stiamo convertendo al biodegradabile, toglieremo tutti i materiali usa e getta limitando il mono uso di plastica. Ciò rientra infatti nella mentalità della nostra realtà». 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino