Bimbo di due mesi contagiato dal Covid: ricoverato e messo in isolamento con difficoltà respiratorie

Bimbo di due mesi contagiato dal Covid: ricoverato e messo in isolamento con difficoltà respiratorie
TREVISO - Ha appena 2 mesi l'ultimo paziente contagiato dal coronavirus ricoverato nell'ospedale di Treviso. Il piccolo è arrivato al pronto soccorso con febbre e...

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TREVISO - Ha appena 2 mesi l'ultimo paziente contagiato dal coronavirus ricoverato nell'ospedale di Treviso. Il piccolo è arrivato al pronto soccorso con febbre e difficoltà respiratorie. Adesso si trova in isolamento nel reparto di Pediatria del Ca' Foncello. Ad oggi le sue condizioni non sembrano particolarmente critiche. Ma è molto piccolo. Per questo i medici lo stanno tenendo sotto stretta osservazione. Il neonato sarebbe stato colpito dal Covid nell'ambito di un focolaio familiare. Anche la mamma è risultata positiva, nonostante le due dosi di vaccino contro il coronavirus (non ancora la terza) ricevute quando era incinta.


LA FEBBRE

«Il bambino ha sviluppato febbre e quindi in questo momento è ancora opportuno tenerlo sotto osservazione» spiega Stefano Martelossi, primario dell'unità di Pediatria dell'ospedale di Treviso. Nello stesso reparto del Ca' Foncello è ricoverato anche un ragazzino di 11 anni che sta combattendo contro la Mis-C, la sindrome multi-infiammatoria sistemica. Si tratta di una complessa super-infiammazione che può insorgere tra le due e le sei settimane dopo l'infezione da Covid, con caratteristiche simili a quelle della malattia di Kawasaki. Colpisce in primis l'apparato circolatorio, ma che in alcuni casi può estendersi anche al cuore, fegato, intestino, cute e, a volte, pure ai reni. E c'è un altro bambino ricoverato nelle stesse condizioni: un piccolo paziente di 3 anni che si trova nell'ospedale di Oderzo. Anche lui ha sviluppato la Mis-C in seguito al contagio da coronavirus.


LE INFIAMMAZIONI

Sono i primi casi del genere registrati nella nuova ondata del Covid che ha investito la Marca. Sostanzialmente è come se il sistema immunitario dei bambini che sono stati colpiti dal virus a un certo punto perdesse il controllo. Il risultato è che le molecole che servono a combattere le infezioni danno vita a una iper-infiammazione, che può essere anche importante. La sindrome multi-infiammatoria sistemica viene generalmente trattata non con antivirali, ma con le immunoglobuline e con il cortisone. «Entrambi i bambini sono ancora ricoverati tira le fila Martelossi ma stanno rispondendo bene alla terapia. E questa è la cosa più importante». Nel frattempo continua la campagna vaccinale anti-Covid anche tra i bambini e i ragazzi tra i 5 e gli 11 anni. La copertura viaggia verso quota 10mila bambini. Tanti sono quelli che hanno già ricevuto l'iniezione (un terzo della dose Pfizer degli adulti) e quelli che l'hanno prenotata per farla entro il 16 gennaio. (MF)

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Il Gazzettino