Negozio storico chiuso a Lignano. Abbassa le serrande la fioreria amata dai vacanzieri, era aperta dal 1994

(foto Pexels)
LIGNANO - Trent’anni di attività. Trent’anni a...

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LIGNANO - Trent’anni di attività. Trent’anni a interpretare emozioni e parole attraverso i fiori. Scegliendo sempre quelli giusti, per ogni occasione, assemblandoli e completandoli con splendide confezioni. Dall’8 maggio del 1994 e per i tre decenni successivi Fioreria City è stata tutto questo. E ora che la sua titolare, Maria Lucia Cargiolli, ha deciso di dedicarsi ad altro e seguire, con la stessa passione, nuovi progetti, nella località si sentirà la mancanza di quel negozio che ha saputo diventare, nel tempo, un punto di riferimento. «Ricordo ancora il mio esordio, timido, avevo appena 24 anni e già ero titolare della mia attività e ricordo, oggi con simpatia allora un po’ meno, le scommesse su quanto sarebbe durata quella “bimba”, come mi chiamavano. Per qualcuno nemmeno un anno. E invece eccomi qua, di anni ne sono passati trenta e adesso ho deciso di fermarmi», racconta Lucia che vorrebbe ringraziare tutti i clienti, «alcuni diventati amici, parte integrante della mia vita, in questo lungo viaggio». «Non è semplice trovare le parole giuste per descrivere l’importanza che in termini di qualità e di servizio reso alla nostra città ha avuto negli anni e per tutti i lignanesi questo luogo. Parliamo di una delle colonne portanti di Lignano City – commenta il vicesindaco Manuel Massimiliano La Placa - dove fantasia, colori e sentimenti si sono intrecciati senza sosta tra loro. Un vero angolo di pace, dove le mura possono ancora raccontare della Lignano degli ultimi tre decenni, del via vai quotidiano di clienti di ogni genere e di ogni tipo. Storie di grandi festeggiamenti, di ricorrenze, di lacrime di dolore e di gioia, di trionfi, di amori e amicizie. E devo dire che non sarebbe stata la stessa cosa se ad animare tutto ciò, non ci fosse stata lei, Lucia. Sempre dietro al bancone, con il suo sorriso irriverente, la sua grande capacità di capire le persone nel profondo, di creare composizioni sempre direttamente cucite addosso al sentimento che occorreva rappresentare in quel preciso momento».

 

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Il Gazzettino