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PADOVA - La sperimentazione in tema di mezzi pubblici intanto parte dalla Bassa. Ed esattamente dai centri che gravitano nel comparto che fa riferimento all’ospedale di Schiavonia, ma a breve è destinata a essere replicata nel territorio di Padova e in quello dei Comuni della cintura. Dal 1 settembre, infatti, su input di Vincenzo Gottardo, vicepresidente reggente della Provincia, scatta il servizio a chiamata dei mezzi di Busitalia per gli utenti diretti prevalentemente al nosocomio Madre Teresa di Calcutta, con prenotazione da fermata a fermata, proprio come se si trattasse di un taxi, che viene effettuato dal lunedì al venerdì, dalle 6.30 alle 14.30, utilizzando tre minibus attrezzati per far viaggiare pure le persone in carrozzina. L’opzione non è riservata solo agli spostamenti da, o per, l’ospedale, ma anche a quelli per raggiungere località diverse, purché si trovino all’interno dell’area dove viene proposta in via sperimentale l’iniziativa e che in questa fase di avvio comprende Monselice, Pozzonovo, Tribano, Bagnoli, Anguillara, Stanghella e Solesino.
Come funziona
Il modello a cui si rifà è quello del “night bus”, il servizio notturno a chiamata avviato in città tre anni fa, e quindi la prenotazione può essere effettuata utilizzando l’app QuiBus Veneto, indicando il luogo di partenza e quello di arrivo e la data: sul display compariranno tutte le opzioni prenotabili, partendo dalla fermata più vicina al passeggero.
Progetto pilota
A entrare nel merito di questa nuova modalità di fruizione dei bus è lo stesso Gottardo. «Questa – osserva il reggente – sarà la prima esperienza pilota, che poi estenderemo anche a Padova e ai Comuni contermini per agevolare l’utenza e che anche in futuro avrà un occhio di riguardo per le destinazioni più frequentate o di maggiore interesse, come possono essere appunto gli ospedali. Intanto cominciamo con le corse dirette a Schiavonia, o in partenza dal Madre Teresa di Calcutta, e vedremo poi, sulla base del successo che riscuoterà, come metterla in atto anche nel resto del territorio e di estenda all’orario pomeridiano».
«Si tratta di un servizio aggiuntivo e migliorativo, che siamo riusciti a ottenere da Busitalia nell’ambito della gara del servizio di trasporto pubblico locale. E non è riservato esclusivamente a chi si reca al polo sanitario della Bassa – ha proseguito – ma può essere utilizzato anche per i collegamenti tra le fermate nelle diverse località della zona come Stanghella, Pozzonovo, Solesino e Tribano, e pertanto agevolerà gli utenti che si devono muovere sia per esigenze lavorative che di studio, come i ragazzi che frequentano i corsi di laurea all’interno dell’ospedale». «Questa – ha concluso Gottardo – è la dimostrazione della costante attenzione che la Provincia ha sempre cercato di assicurare sin dall’apertura del nuovo polo sanitario avvenuta nel novembre 2014 e proseguita negli anni con la partecipazione a specifici progetti, sia con finanziamenti comunitari, sia inserendo nel bando di gara richieste puntuali di collegamento verso la struttura dai territori della Bassa».
Il Gazzettino