Nave di Mestre, inquilini da trasferire in altri alloggi Ater. Via anche i 20 condomini abusivi

Nave di Mestre, inquilini da trasferire in altri alloggi Ater. Via anche i 20 condomini abusivi
MESTRE - Di certo, al momento, c'è che entro la primavera una quarantina di inquilini regolari della Nave 1 di Altobello saranno trasferiti in altri alloggi Ater. E che...

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MESTRE - Di certo, al momento, c'è che entro la primavera una quarantina di inquilini regolari della Nave 1 di Altobello saranno trasferiti in altri alloggi Ater. E che dal complesso se ne andranno anche i circa 20 occupanti abusivi. Per il resto, l'azienda dell'edilizia residenziale che ha ereditato il problema di un immobile «obsoleto, fatiscente e non rispondente ai requisiti utili per gli aventi diritto», come ribadisce il presidente Fabio Nordio, è ancora alla ricerca della soluzione definitiva. Che pare non contemplare l'ipotesi di portare la Questura ad Altobello: «Nessuna interferenza su accordi fra Comune e Questura - ribadisce Nordio - si è trattato solo di una battuta».


LA CONVENZIONE
L'Ater, beninteso, fornirà ad alcuni dipendenti della Questura, sulla base di un'apposita convenzione, degli alloggi restaurati di recente di piccole dimensioni che per la loro metratura «non si riescono ad affittare per risiedere stabilmente». Nessuna sottrazione dunque a chi è in lista d'attesa per una casa - come paventato da alcuni esponenti dell'opposizione - con la messa a disposizione temporanea a dipendenti pubblici alla ricerca di un alloggio a Venezia a canone contenuto di alcuni appartamenti liberi alla Nave.
Si tratta in sostanza, di una sorta di sinergia istituzionale fra Ater e Questura che ha anche lo scopo di favorire una sorta di contaminazione sociale in un quartiere difficile, anche per il problema delle occupazioni abusive, in grado di rispondere alla domanda di sicurezza dei residenti. Questi ultimi, peraltro, potranno parlarne direttamente con il presidente Nordio e con il consiglio d'amministrazione dell'Ater il 18 gennaio prossimo, nel corso di un incontro in cui se ne saprà di più sul destino della Nave.


L'opzione principale infatti, per l'azienda dell'edilizia residenziale, rimane quella della demolizione del complesso e della ricostruzione di nuovi edifici da parte di privati o della stessa Ater. Dal punto di vista manutentivo, taglia corto Nordio, la Nave «è un colabrodo. L'intervento del resto va ben oltre le risorse a disposizione. Per come è strutturata, la Nave presenta difficoltà dal punto di vista sociale. Lo scopo quindi è eliminare il problema, e per questo sto percorrendo tutte le strade possibili». Per questo è stato ipotizzato di offrire l'immobile all'Università - anche se Ca' Foscari e Iuav sono già insediati in via Torino - sulla scia dell'accordo che da gennaio porterà alcuni studenti a insediarsi nelle Tettoie riqualificate da tempo ad Altobello. Ma l'ipotesi più concreta è quella della demolizione e della ricostruzione in loco, magari con l'ingresso di partner privati.


TRASLOCO IN VISTA


Tutto è però subordinato al trasferimento di chi ancora vive alla Nave. Per questo l'Ater si farà carico delle spese di trasloco degli inquilini e del loro trasferimento in alloggi più adeguati alle esigenze di ciascuno. Del resto, spiega Nordio, «sono stati consegnati negli ultimi due anni 600 alloggi in tutta la provincia di Venezia e negli ultimi dodici mesi 85 alloggi solo in centro storico». E la consegna «ha previsto lavori di ristrutturazione per rendere gli alloggi abitabili con numeri proibitivi quanto ai costi che non sono proporzionati al canone medio di circa 85 euro pagato da parte degli inquilini». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino